I tifosi del Milan avevano salutato con un moderato entusiasmo il mancato passaggio di Alexandre Pato al Psg. Un mese dopo il fallito trasferimento, in pochi credono ancora che il club di via Turati abbia fatto la scelta migliore. Ieri sera contro la Juventus il brasiliano è partito titolare. Non un tiro in porta, non un assist, mai un accenno di pressing. L’ex attaccante dell’Internacional Porto Alegre è stato impalpabile. Una prestazione deprimente, ancor più se si confronta con quella di Robinho, che ha speso moltissime energie, creando ripetutamente pericoli.
Non c’è più traccia del giocatore che, fino a due stagioni fa, segnava valanghe di gol e faceva impazzire le difese avversarie. Pato è un calciatore spento, non integrato con la squadra, non più amato dai tifosi. Sembra terrorizzato dall’idea di giocare: eppure è il mestiere per cui viene profumatamente pagato. Vederlo in campo è diventato una sorta di miracolo. Ieri il brasiliano è rimasto sul prato verde per soli 45 minuti (almeno stando a quanto recita il tabellino ufficiale). Allegri, a fine gara, ha spiegato che ha dovuto sostituirlo per problemi muscolari. E dov’è la novità?