John Carew avrebbe dovuto sostituire ‘El Principe’ Diego Milito al centro dell’attacco dell’Internazionale almeno fino alla fine della stagione. L’attaccante norvegese di origini gambiane ha però sostenuto i primi test fisici alla ‘Pinetina’ di Appiano Gentile, ed è stato immediatamente bocciato.
Dopo appena due giorni di prova presso la società neroazzurra, Carew ha dimostrato di non essere fisicamente in grado di poter raccogliere l’eredità dell’attaccante argentino, almeno secondo lo staff medico e atletico della società di Massimo Moratti.
Nelle scorse giornate, l’agente dell’ex attaccante della Roma, Arne Flod, aveva invece dichiarato la perfetta idoneità del suo assistito: “John non deve dimostrare nulla, non deve dimostrare nulla a nessuno. Anzi, ha dimostrato ai norvegesi e non solo a loro quanto possa essere forte come giocatore“.
Lo stesso Carew, che nel frattempo ha intrapreso anche una carriera parallela di attore, aveva cercato di rincuorare i suoi possibili futuri tifosi circa il suo stato atletico: “Sto bene, punto a dare tutto ed il mio obiettivo è fare il meglio possibile“. Ma dopo la bocciatura subìta dall’Inter si è limitato a dichiarare al Corriere dello Sport di essere ‘a pezzi’.
Ora l’Inter dovrà correre ai ripari per cercare di colmare la falla scaturita dall’infortunio di Diego Milito. Gli uomini di mercato a disposizione della Beneamata stanno sondando ancora una volta il mercato estero degli svincolati di lusso, dopo aver definitivamente bocciato il rinforzo italiano, Tommaso Rocchi, giunto durante il mercato dello scorso gennaio. La pista più praticabile per Branca e soci potrebbe essere quella che porta all’olandese Ruud Van Nistelrooy, quasi 36 anni, svincolatosi dal Malaga. L’ex attaccante del Manchester United avrebbe rifiutato un primo approccio dei milanesi, ma ora la particolare situazione creatasi potrebbe spingere gli emissari dell’Inter a formulare una proposta più interessante per l’entourage dell’olandese. Per Carew invece potrebbe prospettarsi un mesto tramonto di carriera dopo quindici anni trascorsi sui campi europei.