Inter, i motivi di una crisi

Ormai la parola crisi alleggia sull’Inter, che occupa il 16esimo posto della classifica con soli 14 punti, frutto di 3 vittorie, 5 pareggi e altrettante sconfitte. Il rigore fallito in quel modo da Pazzini contro l’Udinese è l’immagine di una squadra, che non riesce più a fare neanche le cose semplici. Squadra che sembra aver mollato, anche nella persona del suo combattente capitano Javier Zanetti, espulso per la prima volta da quando veste la maglia nerazzurra.

Più volte si è scritto degli errori della dirigenza  e del presidente Massimo Moratti dal dopo-Mourinho a Ranieri, che dopo un buon inizio, è naufragato assieme ai suoi. In mezzo una mala gestione della società che si è ripercossa sullo staff tecnico, lasciato in balia di uno spogliatoio, che solo lo Special One ha saputo unire. I problemi dell’Inter risiedono anche nella testa dei calciatori, apparsi svuotati e privi di quella grinta che ha portato al triplete 2010, da cui sembra passato un secolo e invece è trascorso solo di un anno e mezzo.

Testa che non fa girare neanche le gambe, perché i nerazzurri arrivano sempre sul pallone dopo l’avversario. L’unica soddisfazione di questa stagione è il primo posto in un girone di Champions League tutt’altro che irresistibile (Lille, Trabzonspor e CSKA Mosca). Per il resto tante, troppe delusioni per un ambiente, che negli ultimi anni era tornato ai fasti del passato. La colpa maggior è stata quella di non capire che questo gruppo ha dato tutto quello che poteva.

A differenza di Mourinho, che ha scelto il Real Madrid anche per questo. Per provare a risolvere la situazione, in via Durini si sta pensando di acquistare nuovi elementi nel mercato di gennaio. Il dt Marco Branca è da tempo al lavoro per salvare un’annata, che ha preso una piega inimmaginabile.

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