Non solo il Brasile, ma l’intero mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Socrates questa mattina, in seguito all’aggravarsi dell’infezione intestinale che lo aveva colpito ieri. L’ex calciatore, capitano della nazionale brasiliana, aveva 57 anni ed era stato ricoverato nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale Albert Einstein di San Paolo, dopo essersi sentito male in seguito ad una cena. Attaccato ad un respiratore artificiale, il decesso, come comunicato dallo staff dell’ospedale è avvenuto alle 4:30, ora brasiliana, per shock settico. Negli ultimi mesi Socrates, che è stato anche commentatore sportivo per la televisione brasiliana, era stato ricoverato più volte, l’ultima a settembre per un’emorragia intestinale, dovuta all’abuso di sostanze alcoliche.
Socrates, nato il 9 febbraio 1954, era laureato in medicina, senza però aver mai esercitato la professione di medico. Era infatti chiamato anche “Il dottore”. Centrocampista elegante, è stato un ottimo realizzatore in fase offensiva. Iniziò la sua carriera nel Botafogo di Ribeirao Preto. Dal 1978 al 1984 fu capitano del Corinthians, rendendosi protagonista del famoso caso di autogestione dei calciatori, la cosidetta “democrazia corinthiana”, con il risultato che per 3 anni i giocatori preferirono allenarsi da soli anzichè sotto la guida dell’allenatore. Il suo fantastico Brasile fu protagonista di una storica partita ai Mondiali del 1982, dove fu sconfitto però dall‘Italia di Bearzot per 3-2. Partita nella quale Socrates realizzò anche un gol. Nella stagione 1984-85, “il dottore” giocò anche nella Fiorentina, nella quale però non riuscì ad integrarsi perfettamente, tanto da tornare dopo una sola stagione in Brasile, dove giocò prima nel Flamengo e poi nel Santos.