Non è certamente nuova la notizia del trasferimento di Walter Gargano all’Inter. Dopo aver passato cinque lunghissimi anni alla corte partenopea, l’uruguagio ha deciso di andare a provare un’esperienza diversa lontano dal Vesuvio e dai suoi abitanti. Motorino inesauribile della mediana azzurra, il Mota si congeda con una lettera scritta a cuore aperto, che sapeva di autenticità.
L’arrivo in casa Napoli di Behrami, il recupero di Marco Donadel dalla lunga degenza, e l’arretramento del cognato Marek a centrocampo hanno messo il carico da novanta alla decisione del buon Walter. Non c’è stato nulla da fare, niente che abbia inciso sulla volontà di rimanere a Napoli. Gargano veste con orgoglio la maglia nerazzurra, disputando peraltro un ottima prova domenica scorsa all’esordio contro il Pescara. L’uruguagio si è distinto, come al solito, per i polmoni e la birra che ha in corpo.
Del capitolo azzurro quasi non si parla più. E’ una porta chiusa orami, che stenterà a riaprirsi (eventualmente). Nella sopracitata lettera che il centrocampista aveva riservato ai tifosi, el Mota scriveva di un possibile rientro alla base a fine stagione. Qualcosa, però, ci suggerisce che il ragazzo farà di tutto per convincere la società di Appiano Gentile a riscattarlo a titolo definitivo.
Nella conferenza stampa di oggi, Gargano ha espresso tutta la sua gioia di vestire la storica casacca nerazzurra: “Da piccolo ho sempre fatto il tifo per l’Inter e ora che ci sono arrivato mi sono trovato subito come se fossi a casa” – parole e musica del ragazzo, che ha gelato così i suoi ex tifosi. Come mai un’esternazione di questo tipo? L’arcano è presto svelato: “L’Inter è una delle squadre più seguite in Uruguay. Il tifo per i nerazzurri è cominciato quando ero piccolo giocando alla play. Spero di giocare a lungo qui“. Le cose si mettono veramente male per chi sperava di rivederlo correre a perdifiato con la maglia azzurra.