Lo sciopero è un diritto di ogni lavoratore, ma forse non nel mondo del calcio o almeno non in Camerun. Basta chiedere a Samuel Eto’o, che lo scorso 15 novembre ha guidato una protesta contro la federazione del proprio Paese, rea di non aver pagato bonus e premi ai giocatori della nazionale.
L’effetto della protesta fu la cancellazione dell’amichevole contro l’Algeria, visto il rifiuto dei camerunensi di scendere in campo. Una situazione che evidentemente non è stata gradita dalla federazione del Camerun, la quale ha messo tutto nelle mani della disciplinare.
Il risultato? 15 giornate di squalifica per il capitano della nazionale Samuel Eto’o e due giornate per il vice-capitano Enoh Eyong. Ora l’ex attaccante dell’Inter ha dieci giorni di tempo per presentare ricorso contro la squalifica, sempre ammesso che voglia tornare ad indossare la maglia di una nazionale che “stanga” chi cerca di difendere i propri e gli altrui diritti.