E’ un’intervista davvero senza filtri quella concessa da Dani Alves al quotidiano spagnolo ABC. Il terzino della Juventus è andato giù duro soprattutto col Barcellona, il suo ex club, ma non ha risparmiato frecciate anche a Jose Mourinho. Ma andiamo con ordine.
Il brasiliano, approdato a parametro zero in bianconero la scorsa estate, ha parlato delle prospettive della Juventus in Champions League: “Qui c’è tutto per trionfare, ma non si dice perché c’è molta superstizione. Sono un vincente, così come la Juve: qui puoi imparare sempre e sei costretto a giocare sempre per vincere”. Il paragone col Barcellona è quasi naturale: “33 trofei? Solo coppe vuote. Ho bisogno sempre di nuovi stimoli ed è per questo motivo che non facevo foto con le coppe vinte. Una Champions resta una coppa, nient’altro. Tanti trofei non ti portano ad essere una persona migliore, non ti regalano la felicità ma solo una vita falsa”.
Sulla chiusura burrascosa coi catalani ha svelato quanto era comunque risaputo: “Per tre stagioni ho sempre visto il mio nome nella lista dei partenti, nessuno della società mi veniva a rassicurare o a parlare con me. Alla fine mi hanno proposto il rinnovo solo per il blocco del mercato imposto dalla Fifa. Ho accettato ma ho preteso una clausola che mi avesse permesso di liberarmi a zero e così è stato. Sono persone false, ingrate, non sanno trattare i propri giocatori. Voglio essere amato e rispettato dal mio club”.
Su Ronaldo e il Real Madrid: “Certa stampa di Madrid e Barcellona genera solo odio. Riportarono male una mia intervista e Cristiano pensò che avessi parlato male di lui. Invece lo rispetto molto. Il Real di Mourinho era un altro discorso: giocava sporco e non sapeva perdere…”