Non è sicuramente iniziato sotto i migliori auspici il campionato per il Cagliari. Per i sardi infatti questo inizio stagione assomiglia ad un vero e proprio calvario a partire dalla questione stadio. Con il Sant’Elia fuori uso infatti i rossoblù sono dovuti emigrare all’Is Arenas di Quartu, ma anche qui i problemi non sono mancanti. La squadra isolana infatti ha dovuto giocare numerose partite in campo neutro, a Trieste, o a porte chiuse e questo di certo ha influito negativamente sui risultati della squadra.
Nella giornata di ieri però i rossoblù hanno toccato il fondo: la sconfitta contro il Pescara, una diretta concorrente per la salvezza, infatti ha fatto infuriare il presidente Massimo Cellino che nel dopo gara si è presentato ai microfoni dei giornalisti visibilmente deluso. Il presidente ovviamente ha fatto capire che la colpa principale degli scarsi risultati non è solo del tecnico Ficcandenti, e che quindi è ancora presto per parlare di esonero: “Non ho preso nessuna decisione, non ho ancora parlato con l’allenatore, non so se le responsabilità siano sue in questa situazione. Sarebbe troppo facile cacciarlo, sarei un bugiardo se dicessi che e’ tutta colpa sua. Voglio aspettare e guardare con serenità alla prossima partita, non nego di aver pensato ad un esonero ma mi aspetto una reazione di tutto l’ambiente. Giocatori in primis.”
Cellino dunque vuole concedere a Ficcadenti un’altra possibilità anche perchè è cosciente del fatto che giocatore lontano dallo stadio di Cagliari è un grave handicap: “Non serve girarci attorno. La squadra negli anni passati ha costruito la sua salvezza al Sant’Elia che adesso è indisponibile. Giocare lontano, seppure sempre in Sardegna, ci penalizza e al momento sono tantissimi i tifosi che non possono seguirci lontano da Cagliari. Mi dispiace sopratutto per loro, ed è proprio per questi supportes che dobbiamo assolutamente invertire la rotta”.