Le dichiarazioni di Buffon riguardo al gol di Muntari hanno fatto apripista a una giornata calcistica di cui si parlerà ancora per molto tempo. Dopo le parole del portiere che non aiuterebbe gli arbitri, avallate anche da Thiago Silva, ieri è arrivata l’esclusione di Daniele De Rossi dalla partita contro l’Atalanta per i 4 minuti di ritardo con cui il giocatore si è presentato alla riunione tecnica prima della gara.
Esclusione che è stata decisa da Luis Enrique, e appoggiata dalla società, che non ha cambiato idea neanche quando molti calciatori della Roma hanno provato a dissuaderlo, su tutti Simone Perrotta e Gabriel Heinze. L’allenatore asturiano è andato dritto per la sua strada, convinto che il gruppo venga prima del singolo e per questo ha mandato in tribuna il centrocampista di Ostia. Franco Baldini e Walter Sabatini, rispettivamente dg e ds dei giallorossi, si sono schierati con lo spagnolo. Il primo ha detto:
“Lui decide, ma noi avalliamo. Le regole sono due-tre e non transige: sa che non c’è convenienza per la squadra, ma alla lunga speriamo di sì. Ho parlato con Daniele: ovviamente non era felice. Ha però compreso e accettato la decisione. Arrivati al campo, Luis era particolarmente scosso, scuro in volto. Non escludo che abbia preso la decisione mentre venivamo dall’albergo al campo. Aveva un tormento nel tragitto”.
Il secondo ha rivelato che il comportamento di De Rossi è stato considerato “un sintomo di superficialità” da parte di Luis Enrique, “sostenuto” anche da Cesare Prandelli e Zdenek Zeman. Il ct della Nazionale ha detto:
“Sto tutta la vita con lui, tutti dovremmo stare con chi fa applicare le regole: È assurdo anche solo che se ne discuta. Alla Roma c’era un regolamento interno, è stato rispettato. È chiaro che a Daniele dispiace, ma sono sicuro che per i prossimi 5 anni i ragazzini della Roma arriveranno puntualissimi”.
Il mister del Pescara e ex allenatore di Totti e compagni ha detto: “Se davvero è successo penso che sia giusto che tutti rispettino il regolamento”.