Sembra davvero non fermarsi mai il flusso continuo di nuovo rivelazioni che emergono dall’inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla Procura di Cremona e dal pubblico ministero Di Martino,denominata “Last Bet”. Infatti anche oggi, sono continuati gli interrogatori, da cui sono trapelati altri elementi rilevanti, che probabilmente faranno allargare il cerchio degli indagati.
Grande protagonista, ancora l’uomo “immagine” fino a questo momento di quest’operazione, Cristiano Doni. L’ex capitano dell’Atalanta, è stato interrogato per circa tre ore, dalle 12 alle 15, oltre alla totale collaborazione ai fini dell’indagine, ha anche fornito e confermato elementi importanti per gli inquirenti.
Difatti, oltre a confermare alcune situazioni passate, ha anche evidenziato argomenti sui quali non era stato fatto, fino ad ora, il suo nome. Il suo legale all’uscita dall’interrogatorio ha lasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti che attendevano l’uscita dell’ex capitano dell’Atalanta: “Ha collaborato rispondendo a tutte le domande del pm che è stato soddisfatto degli elementi importanti e rilevanti forniti da Cristiano”. Il legale continua: “Cristiano, ritiene di non aver mai fatto nulla contro la squadra, lui non è un giocatore corrotto, non si è venduto le partite, ha sempre giocato per vincere poi la consapevolezza che qualche partita avesse il risultato già acquisito per altra via, probabilmente lui non avrebbe dovuto averla”.
Doni nell’interrogatorio odierno, inoltre avrebbe parlato dell’incontro Atalanta – Piacenza. Il match era terminato 3 a 0 per gli orobici. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, l’ex capitano dell’Atalanta avrebbe concordato in campo, con il portiere della squadra emiliana Mario Cassano di battere al centro il primo rigore della partita, mentre il portiere si sarebbe buttato di lato.
Inoltre, sempre durante gli ultimi interrogatori, facendo ricredere addiriturra gli stessi magistrati di Cremona, sarebbero emersi altri particolari rilevanti, riconducibili alle parole del portiere della Cremonese, Marco Paoloni, da cui l’inchiesta aveva preso il via. I nuovi elementi forniti, confermerebbero combine su partite di serie A, sui quali gli inquirenti avevano già appuntato la loro attenzione. Una fra tutte, Lazio-Genoa, finita 4 a 2, e sulla quale, secondo indiscrezioni era stato concordato un over, cioè una partita nella quale si sarebbero dovuti verificare almeno tre goals.
Oltre Doni, è stato interrogato oggi anche Nicola Santoni, l’ex portiere ed ex preparatore del Ravenna, considerato dagli inquirenti il tramite con gli scommettitori stranieri.