Boateng, da oggetto misterioso a uomo-squadra

Tantissimi tifosi del Milan durante la sessione di mercato estiva di un paio di anni fa erano tristi per la pochezza della campagna acquisti rossonera. In molti infatti dicevano che ntr le altre big d’Europa si erano rinforzate acquistando grandi stelle del calcio, il Milan aveva acquistato un giocatore africano del Genoa, fratello di un più forte giocatore tedesco. Pochi sinceramente riuscivano a ricordare il suo nome per intero, e forse nessuno prevedeva che quel nome sarebbe stato tra i più acclamati dalla tifoseria della curva sud dello stadio San Siro.

Kevin Prince Boateng è infatti arrivato a Milano in punta di piedi nonostante l’ottimo mondiale disputato, mettendosi subito a disposizione di compagni e allenatore. Allegri dal canto suo ha avuto la grande capacità di intuire subito le enormi potenzialità del giocatore, lanciandolo spesso nella mischia anche quando le esigenze tattiche avrebbero suggerito il contrario. Il risultato è stato la vittoria dello scudetto con Boateng quasi sempre titolare e spesso determinante nel centrare quelle vittorie, vedi le partite contro le “piccole, che il Milan stentava ad ottenere qualche anno fa. Il ghanese dunque da oggetto misterioso diventa un importante pedina della squadra, con la quale vince il suo primo titolo importante, basterebbe questo a soddisfare qualsiasi calciatore.

Invece Kevin Prince non si ritiene ancora soddisfatto e continua a migliorarsi costantemente migliorando anche sul piano caratteriale. Il giocatore infatti ha limato anche quell’eccessiva carica agonistica che lo contraddistingueva prima dell’approdo in Italia evitando, tranne qualche caso, entrate al limite del regolamento. L’ottima prova, condita da un incredibile goal, contro il Barcellona è dunque la ciliegina sulla torta nel processo di un giocatore che molti guardavano scetticamente ma che si è a tutti gli effetti affermato come uno dei centrocampisti più forti al mondo. A pensare che il presidente del Genoa Preziosi lo disse dall’inizio che Boateng era un campione, ed aveva ragione.

 

 

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