Non ci sarà possibilità di rivincita per l’Argentina di Alejandro Sabella dopo la sconfitta rimediata in Brasile lo scorso 19 settembre (2-1, reti di Paulinho e Neymar per i verdeoro e di Juan Martinez per la Selecciòn) nell’andata del torneo amichevole che le due nazionali organizzano per dare visibilità solo ai calciatori locali.
La sfida di ritorno, in programma alle 22:00 di ieri (ora locale) allo stadio Centenario di Resistencia, città del Nord dell’Argentina, è saltata per colpa di un problema all’impianto d’illuminazione. Tre blackout prima dell’ingresso in campo delle due squadre e uno immediatamente dopo l’esecuzione degli inni nazionali hanno reso estremamente difficoltosa la visibilità sul campo di gioco. Nonostante tre quarti d’ora di d’attesa nel tentativo di risolvere il problema, l’arbitro cileno Enrique Osses ha decretato la sospensione della partita, dopo aver parlato con i capitani e gli allenatori delle due squadre.
Gli organizzatori dell’amichevole avevano suggerito di far slittare la gara di 24 ore, ma la Federcalcio argentina ha deciso di annullare la partita per via degli impegni che i vari giocatori devono sostenere con le rispettive squadre di club. Grande delusione, dunque, per i 19mila spettatori accorsi allo stadio per assistere al match di ritorno e spingere l’Argentina al riscatto dopo il 2-1 subito nella gara d’andata. Contrariato per l’accaduto il ct del Brasile, Mano Menezes: “Nazionali come Argentina e Brasile non possono subire situazioni come queste, siamo delusi e tristi, volevamo giocare”.
Com’era ampiamente prevedibile, subito dopo la cancellazione del match, da entrambe le parti è partito il rimpallo delle responsabilità. Secondo la stampa argentina, il blackout è stato provocato da un guasto a un generatore causato da uno scontro con l’autobus della Seleçao. I dirigenti della federazione brasiliana, invece, negano qualsiasi incidente, parlando piuttosto di uno stadio non all’altezza scelto per ospitare la partita solo per ragioni politiche.