Non è decisamente un bel periodo per Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese si è beccato tre giornate di squalifica per avere schiaffeggiato Aronica durante Milan-Napoli di domenica scorsa. L’ex attaccante del Barcellona, in Coppa Italia contro la Juventus, avrebbe dato un buffetto anche a Storari (le immagini delle telecamere non sono chiarissime). Il Milan difende Zlatan. Per Allegri c’è troppo accanimento con Ibra, mentre agli altri viene perdonato tutto.
Ora a scagliarsi contro lo svedese sono non solo colleghi e giornalisti, ma persino animalisti. Proprio così. L’associazione Cento per cento animalisti, non certo nuova ad azioni eclatanti e di forte impatto mediatico, nella notte tra l’8 e il 9 febbraio, in vista della partita di sabato fra Udinese e Milan, hanno affisso sui muri della curva dei tifosi ospiti dello stadio Friuli manifesti di liberazione animale, anticaccia e uno striscione di tre metri rivolto al calciatore.
Ibrahimovic, a causa della lunga squalifica, non sarà naturalmente in campo domani alle 18,00. Ma agli animalisti non interessa l’aspetto sportivo. Il problema, per loro, è che Zlatan “è un cacciatore e pescatore”.
“Ibrahimovic è un cacciatore: un cacciatore fanatico, che compie costosi safari (con la moglie, anche lei affetta dalla stessa mania), in tutto il mondo, vantandosi di uccidere animali di ogni specie. Il suo sogno è ritirarsi per poter ammazzare a tempo pieno. Ibrahimovic è un violento. E lo dimostra l’episodio per cui ha avuto la sospensione: ha colpito un avversario facendosi poi scudo di un compagno di squadra. Qui emerge l’indole del cacciatore: la violenza, spinta all’estremo, che lo porta ad uccidere per divertimento. La viltà, che mostra assassinando creature indifese”.
Per l’associazione, Zlatan è violento sul campo in quanto è già violento con gli animali:
“La totale mancanza di spirito sportivo: che “spirito sportivo” può avere chi spara stando comodamente seduto dentro un’altana, con armi potenti, contro bersagli (viventi) ignari? Queste caratteristiche negative Ibrahimovic le mostra nella vita come nel campo da gioco”.