La polemica tra Inter e Juventus sulle controverse dichiarazioni di Cassano a ‘Che tempo che fa’ non accenna a spegnersi. E, così, dopo il botta e risposta tra Conte e Branca di martedì, in cui il tecnico bianconero aveva definito l’attaccante barese “chiacchierone”, ieri si è consumato l’ennesimo capitolo di una telenovela senza fine.
Intervistato da Sport Mediaset, Cassano non le ha mandate a dire all’allenatore della Juventus: “Quaquaraquà non sono io, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia – dichiara ‘Fantantonio’, facendo riferimento alla triste vicenda del Calcioscommesse – Ho fatto tante cassanate nella mia carriera e per questo sono stato squalificato. Se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo”. Un attacco sul personale, dunque, quello di Cassano a Conte.
Com’era ampiamente prevedibile, non si è fatta attendere la replica del tecnico pugliese, che ha affidato la sua arringa a una nota pubblicata sul sito ufficiale della Juventus. Conte inizia rispondendo sulla squalifica relativa al Calcioscommesse: “Non ho mai proferito il termine moralità, della quale, tra l’altro, sono molto dotato, nonostante la squalifica per omessa denuncia sulla quale ho già espresso le mie opinioni in passato”.
Poi l’allenatore juventino chiarisce la questione dei requisiti che guidano la scelta dei calciatori al club bianconero: “Ho fatto riferimento all’uomo, inteso come interprete del ruolo di calciatore in maniera professionalmente ineccepibile. Vale a dire: l’impegno, il rispetto delle regole, il rispetto dei ruoli, l’attaccamento al bene comune della squadra“.
Requisiti che, secondo Conte, l’attaccante dell’Inter non possiede: “Mi sembra che il signor Cassano nella propria carriera abbia più volte dimostrato sul campo e fuori dal campo di non avere i requisiti richiesti dal sottoscritto“.
A questo proposito, il tecnico juventino fa riferimento a una pagina della biografia di Cassano, dove il calciatore barese parla di uno dei suoi vizi ai tempi del Real Madrid: “Altri aneddoti in tal senso ce li ha raccontati lui stesso nella sua biografia, ad esempio a pag. 109. Ritengo pertanto di non dover aggiungere altro, fermo restando che quando uso determinati termini, ne valuto appieno il significato letterale”.