Il giornalista Marco Travaglio, molto tifoso della Juventus, ha fortemente criticato Andrea Agnelli per il comportamento dimostrato nei riguardi della giustizia sportiva. Per tale motivo, nell’editoriale de Il Fatto Quotidiano, ha scritto una lettera a John Elkann, mettendosi contro buona parte della tifoseria bianconera e criticando, oltre allo stesso Agnelli, anche il tecnico juventino Antonio Conte, squalificato per 10 mesi dalla giustizia sportiva per il suo coinvolgimento nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse.
Gentile John Elkann, Le scrivo da appassionato di calcio, ma soprattutto da juventino che aveva appena smesso di vergognarsi di esserlo dopo la dipartita di Moggi & C. grazie allo scandalo di Calciopoli. Ora, se possibile, gli juventini perbene, che hanno iniziato a tifare ai tempi di Boniperti, Trapattoni, Zoff, Scirea, Gentile, Cabrini, Tardelli, Platini, e anche di Conte, quando la società indossava un certo “stile”, sono costretti a vergognarsi ancor più di prima.
Continua il giornalista:
Mai infatti, nemmeno negli anni bui di Calciopoli, la Juventus si era spinta a tanto: manipolava arbitri e campionati, ma non negava alla giustizia sportiva il diritto di fare il suo dovere. Oggi invece Suo cugino – il signorino Andrea, che porta il cognome francamente eccessivo degli Agnelli – ha trasformato la società in una succursale del Pdl: da mesi insulta la Federazione di cui è uno dei soci più autorevoli e demolisce le regole e le istituzioni della giustizia sportiva, quasi fossero frutto di un complotto planetario contro la Juve, decise all’insaputa del club più potente d’Italia.
Non finisce qua, come si legge su Il Fatto Quotidiano: