Molti si chiederanno cosa hanno a che fare Kevin Prince Boateng, centrocampista del Milan, e Fabio Capello, allenatore dell’Inghilterra. La vicenda è alquanto singolare e riguarda il tema della naturalizzazione dei calciatori, e proprio il calciatore rossonero è uno di quei professionisti che gode del doppio passaporto: è nato in Germania, esattamente a Berlino, ma è di origini ghanesi. A differenza del fratello Jerome, che ha scelto di giocare con la nazionale tedesca, Kevin ha scelto a suo tempo il Ghana, pur avendo militato nelle categorie giovanili della Germania.
Capello ha recentemente criticato questa prassi che riguarda alcuni calciatori, esprimendo il suo parere al Daily Mirror: “Oggi le grandi squadre hanno osservatori in tutto il mondo e “rubano” i giovani giocatori alle piccole. E’ vero che mettono in gioco offerte molto importanti, ma non pensano alle conseguenze che ricadono su questi paesi. Per esempio, la Germania ha tra le sue fila cinque giocatori di origine turca che hanno optato di giocare con la maglia tedesca per le ragioni che ho appena spiegato. L’Uefa dovrebbe varare regole che permettano alle squadre minori di potere raccogliere i frutti del loro lavoro. Per noi in Italia e Inghilterra è facile parlare perchè storicamente abbiamo un certo blasone. Ma chiedete agli allenatori delle squadre africane o medio-orientali cosa ne pensano, e troverete risposte molto diverse dalle nostre.”
Questa dura critica ha ricevuto diverse risposte, sia dai tabloid tedeschi, sia da Matthias Summer, Direttore Tecnico della Federcalcio tedesca.
Recentemente è arrivata la risposta del campione milanista che tra l’altro ha fatto la scelta “opposta”, passando dalla Germania al Ghana. Le dichiarazioni del centrocampista, rilasciate ad un quotidiano di Dubai, hanno fatto il giro del mondo, facendo infuriare i tifosi inglesi: “Il ct inglese ha fatto una clamorosa gaffe. Probabilmente non si è svegliato bene e ha avuto una cattiva giornata.” ha detto Boateng, che ha proseguito: “Özil e Tasçi sono sì di origine turca, ma sono nati in Germania: hanno sempre vissuto lì sin da bambini, loro parlano tedesco, pensano tedesco e giocano per la nazionale tedesca con tutto il loro cuore. Tu appartieni alla terra in cui sei nato, proprio come nel caso di Welbeck. Lui è ghanese come me, ma ha scelto l’Inghilterra perchè è nato lì. Quindi non c’è alcuna differenza fra chi gioca nella nazionale inglese e in quella tedesca. Proprio non capisco che cosa volesse dire Capello…”.
Parole importanti quelle del milanista, che ha continuato con una riflessione personale: “Oggi il mondo è cambiato, così come quello del calcio: è più multietnico e multiculturale. Özil, Tasçi e mio fratello Jérôme, e mi riferisco a chi conosco bene, possono dare qualcosa di esotico al gioco. Io ho cominciato a giocare nelle giovanili della Germania, ma crescendo ho optato definitivamente per il Ghana. Le regole Fifa lo permettono. Sono al 50% tedesco e al 50% ghanese. Sono nato a Berlino ma dentro di me sono al 100% ghanese”.