Viaggio nell’eliminazione dell’Inter in Champions League dopo i rigori con l’Atletico Madrid

Ci sono diversi elementi che possiamo prendere in esame oggi, a proposito dell’eliminazione dell’Inter in Champions League per mano dell’Atletico Madrid. Calci di rigore ancora fatali per i nerazzurri, con percentuali che faticano a salire se andiamo oltre i numeri di Calhanoglu. Tanti gli aspetti da valutare a proposito di questa uscita di scena dalla coppa, con qualificazione che a detta di molti era ampiamente alla portata di Inzaghi.

Alcuni elementi di analisi sull’eliminazione dell’Inter dalla Champions League

Criticato il tecnico da diversi addetti ai lavori, anche per le dichiarazioni post match, in cui ha parlato della mancanza di sconfitte per questo gruppo. Inzaghi si riferiva al campionato. Il problema di ieri è stata la panchina, anche se qui qualcuno non vuole capirlo tra coloro che amano emettere sentenze in tv. Magari in Italia basta, ma in Europa no.

Il discorso, tutto sommato, è molto semplice: se da un lato si alzano Depay, Riquelme, Barros, Correa (non il giocatore che hanno avuto modo di vedere a San Siro negli ultimi due anni) e dall’altro Sanchez a fine carriera, Klaassen ed altri giocatori forse non pronti per questi palcoscenici, è chiaro che al 70esimo inizi un’altra partita.

Detto questo, la Champions è fatta di episodi. Basti pensare al fatto che la squadra di Inzaghi un anno fa meritava evidentemente di uscire con il Porto agli ottavi di finale, come è altrettato giusto evidenziare in finale contro uno squadrone come il Manchester City meritasse evidentemente come minimo di portarla ai supplementari. Infine, il problema di ieri, oltre alla panchina, è stato avere molti giocatori chiave appena recuperati da infortuni e non al top per battaglie simili. Vedere per crede il caso dei vari Acerbi, senza dimenticare Thuram, Calhanoglu e Frattesi.

All’andata, Inzaghi aveva qualche soluzione in più in panchina e si vide con Arnautovic (che comunque sta facendo fatica) e Carlos Augusto. Ma in generale si potrebbero citare almeno 7-8 squadre (Atletico compreso) con panchina migliore di quella interista (tolti Frattesi e i due esterni, il resto è poca roba per competere in Champions).

Poi si parla tanto di merito della qualificazione, ma si omette quanto avvenuto all’andata, quando il risultato più giusto a Milano era 2-0. E ci teniamo bassi. Ieri la qualificazione si è decisa prendendo subito il pareggio loro su rimpallo, rimettendoli subito mentalmente in partita. Insomma, spiegare l’eliminazione dell’Inter non è semplice, ma neppure così difficile come può sembrare.

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