La storia l’avrebbe fatto diventare immortale. La tragedia l’ha fatto diventare un mito. Sono passati 63 anni dallo schianto di Superga, ma il ricordo del Grande Torino è rimasto indelebile nell’almanacco del calcio italiano e nel cuore del popolo granata, che nella cerimonia odierna ha ricordato la squadra che il 4 maggio 1949 non arrivò mai a destinazione. Cerimonia che si è tenuta al Palazzo Civico, alla presenza del sindaco, Piero Fassino, del presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris e del presidente del Torino, Urbano Cairo.
Il primo cittadino del capoluogo piemontese non ha nascosto la propria emozione:
“Ci sono eventi che, nonostante lo scorrere del tempo, non vengono sepolti dall’oblio. Quella squadra ha fatto grande lo sport italiano e ha contribuito ad accreditare l’immagine forte dell’Italia e della città. Lo spirito del Grande Torino, insieme alla volontà di rinascere di una intera città, è stato uno dei motori determinanti nella ricostruzione del Paese all’indomani della guerra. In quegli uomini si riconosceva una nazione intera, erano il simbolo di un paese tesa verso un grande riscatto e una rinascita. È bene che il loro ricordo si mantenga”.
Gli ha fatto eco il numero uno del Torino che ha definito quella formazione:
“Capace di straordinarie imprese sportive che seppero dare una speranza alla nazione che voleva ricominciare a vivere per dimenticare lo scempio della guerra”.