Negli sport made in USA è la regola. Nel calcio una delle poche eccezioni è rappresentata dalla Serie B italiana. Stiamo parlando del salary cap, ossia la somma massima che un club può spendere in stipendi (intesa sia a livello individuale, che di squadra).
La svolta per il movimento calcistico italiano è arrivata martedì, quando l’assemblea della Lega della serie cadetta, presieduta da Andrea Abodi, ha stabilito un tetto salariale per i nuovi contratti firmati a partire da luglio: 300.000 euro lordi, 150.000 nella parte fissa e 150.000 nella parte variabile (quella relativa ai bonus). La norma consentirà ai club di Serie B di risparmiare circa il 25% delle spese gestionali.
In caso di mancato rispetto del provvedimento, votato all’unanimità, i club cadetti saranno costretti a rinunciare ai contributi provenienti dalla Lega in misura equivalente allo sforamento del tetto salariale. Le cifre sottratte saranno redistribuite per metà tra le società in regola e per l’altra metà in favore dello sviluppo dei vivai.
Il campionato cadetto, dunque, segue l’esempio della Premier League, che dalla prossima stagione imporrà vincoli nella gestione del monte ingaggi dei club. Nel campionato inglese, però, i termini del provvedimento prevedono alcune differenze rispetto al salary cup della Serie B.
Le limitazioni, infatti, riguarderanno inizialmente solo le squadre più ricche e non escluderanno gli aumenti. Nel 2013-2014 i club con un monte ingaggi superiore a 61 milioni di euro potranno farlo crescere al massimo di 4,6 milioni. Nel 2014-2015 quelli oltre i 65 milioni di euro potranno incrementarlo al massimo di 9,3 milioni. Dal 2015-2016, infine, da 70 milioni si potrà arrivare al massimo a 84.
Tornando alla Serie B, il salary cap non è stata l’unica norma approvata dall’assemblea della Lega. I club hanno decretato anche il contingentamento delle rose, che attualmente possono essere composte da 18 over 23, 4 under 23, 2 bandiere (giocatori con oltre 4 anni di militanza in squadra) e un numero illimitato di under 21.
A partire dal campionato 2013-2014, saranno tesserabili 18 over 23, 2 under 23, 2 bandiere e illimitati under 21. Dal 2014-2015, invece, le rose dovranno essere formate da 18 over 21, 2 bandiere e illimitati under 21.
E non è finita qui: il presidente Andrea Abodi presto discuterà l’eventuale ritorno a 20 squadre e studierà modifiche alla formula del campionato. Una Serie B, dunque, in constante crescita e aperta al rinnovamento. La Serie A prenda esempio.