E’ un Walter Sabatini carico quello che ha risposto all’indomani delle dichiarazioni di Francesco Totti, circa il necessario intervento della Roma in sede di calciomercato. Il dirigente giallorosso ha parlato in conferenza stampa, nel ritiro di Riscone di Brunico.
“Totti nei giorni scorsi ha auspicato l’arrivo nella Roma di grandi giocatori? È una richiesta rispettabile e non penso che debba esserci all’interno della Roma un pensiero omologato – esordisce così Sabatini che bacchetta il capitano romanista – Francesco ha espresso un suo sentimento, una sua esigenza. Anche se, in verità, avrei preferito avesse detto di essere alla testa di un gruppo di ragazzi che vogliono combattere e ottenere risultati e che lui li avrebbe guidati”.
Il diesse capitolino ha inoltre ribadito il grande lavoro che sta svolgendo lui assieme a tutto lo staff. “Riguardo all’arrivo di campioni, o supposti tali, Totti non ha fatto altro che seguire il flusso – ha precisato Sabatini – perchè tutti evocano top player, ma noi stiamo facendo un gran lavoro, sano, sensato e giusto per la Roma. Accettiamo quello che ha detto, è un suo pensiero” ha concluso il direttore sportivo.
A proposito di mercato, Sabatini ha inoltre confermato le voci che vorrebbero Fabio Borini lontano dalla Capitale. “Per Borini c’è un reale interesse del Liverpool e lo stiamo valutando assieme a Baldini e alla società. Rispetto alle decisioni che prenderemo agiremo di conseguenza. È una opzione che abbiamo, vedremo come inquadrarla”. L’attaccante sarebbe stato espressamente richiesto dal tecnico dei Reds Brendan Rodgers, che ha allenato Borini ai tempi dello Swansea.
Ma oltre a Sabatini, ha parlato anche il nuovo acquisto giallorosso Dodò. “Ho avuto diverse offerte da molte squadre, prima durante e dopo la riabilitazione (infortunio al crociato lo scorso novembre, ndr), ma la Roma mi ha seguito durante tutto questo processo e questo è stato decisivo per la mia scelta”. Il ventenne terzino sinistro ha fatto notare anche una certa maturità e di non avere timore di iniziare l’avventura italiana. “Sento una certa responsabilità, ma è anche vero che ci sono abituato in Brasile giocavo in un grande club e quando Roberto Carlos non giocava dovevo sostituirlo”