Andrea Pirlo è stato uno dei giocatori migliore dell’europeo, il giocatore bresciano infatti è stato premiato anche dall’Uefa che l’ha inserito nei top 11 della competizione. Archiviata dunque la delusione della sconfitta in finale contro la Spagna il centrocampista bianconero è pronto a godersi qualche giorno di meritata vacanza prima di riprendere gli allenamenti in vista di una nuova e difficile stagione con la maglia della Juventus.
Il mercato infatti è in fermento e proprio in questi giorni alcune voci avrebbero parlato di un possibile passaggio di Mario Balotelli proprio alla Vecchia Signora, dove tra l’altro l’attaccante attualmente in forza al City ritroverebbe proprio il suo compagno di nazionale Pirlo. Il centrocampista sarebbe assolutamente entusiasta di avere un giocatore come Balotelli alla Juventus e ha parlato del suo rapporto con l’attaccante: “Se prenderei il problema Balotelli alla Juve? Si parla tanto di Mario perché è un grande personaggio, per quello che fa sia in campo che fuori. Comunque sarei contento se venisse alla Juve, certo. E poi io so come dialogare con SuperMario: siamo due bresciani e parliamo in dialetto stretto. Anzi, a dire il vero in Nazionale parliamo proprio così. Nessun problema a gestirlo nel nostro spogliatoio, è un bravo ragazzo”.
Insomma tra i due giocatori oltre che una grande compatibilità in campo c’è anche una certa affinità linguistica. A prescindere dal mercato però Pirlo sembra pensare anche alla nazionale e il suo desiderio è quello di provare a vincere i campionati del mondo del 2014 con alla guida l’attuale ct Prandelli: “Io spero di avere la forza di arrivare al Mondiale del Brasile 2014. Se abbiamo temuto di perdere Prandelli? Certe dichiarazioni mi hanno fatto un po’ preoccupare, ma sarebbe stato brutto per tutti se il mister se ne fosse andato proprio ora. Per fortuna ha deciso di rimanere. Certo rimane l’amarezza per una finale persa male, abbiamo dato tutto il possibile ma eravamo davvero stanchi. Siamo partiti tra tante polemiche e problemi, come sempre per l’Italia. Ma abbiamo pensato a fare quel che sappiamo fare: giocare bene a calcio”.
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