Se c’è una cosa che ha detto questo Spezia-Inter è che, salvo miracoli di fine stagione, difficilmente Inzaghi resterà in nerazzurro al termine di questa stagione. Indipendentemente dal percorso in Champions League, oltre a quello in Coppa Italia e ad un piazzamento tra le prime quattro a questo punto tutto da conquistare, il gruppo fatica a restare in partita. Soprattutto quando si gioca lontani da San Siro, assistiamo a scene surreali, che rovinano partite sulla carta ampiamente alla portata di questa squadra.
Per certi versi Spezia-Inter ha ricordato molto la partita di Genova contro la Sampdoria, con una differenza sostanziale. Il minimo tasso tecnico più elevato della squadra di Semplici, infatti, ha consentito ai liguri di far male in ripartenza. Al resto ci hanno pensato le amnesie della squadra, a partire dai difensori. Irriconoscibile il centrocampo che da molti è indicato come il punto forte di questa squadra, fino ad arrivare agli attaccanti lontani parenti di quelli che abbiamo imparato a conoscere.
Si salva davvero pochissimo da questa trasferta. Forse Calhanoglu, che nella mediocrità totale ha prova quantomeno a trascinare i compagni nel finale quando è stato chiamato in causa. Per il resto, lascia davvero perplessi la gestione tattica e le ripartenze concesse con estrema facilità, come avvenuto a Bologna meno di due settimane fa.
Chi si salva in Spezia-Inter tra i nerazzurri
Calhanoglu 6. L’unico a conservare un pizzico di lucidità, subentrando dalla panchina e provando a dare una nuova spinta ai compagni di squadra, pur finendo col fare confusione anche lui.
I peggiori in Spezia-Inter tra gli ospiti
Dumfries 3. Comprendere cosa passi per la testa di questo ragazzo è davvero complicato. Un minuto dopo aver ridato la luce ai tifosi conquistando un rigore, ne causa un altro che affonda definitivamente la squadra. Un intervento senza senso, proprio quando sembrava che l’Inter potesse aver ritrovato la fiducia per l’assalto finale.
Lautaro Martinez 4. Basta con la solita retorica dei rigori sbagliati solo da chi ha il coraggio di tirarli. La sua media in Serie A è pessima, ma soprattutto in campo c’era un compagno dalla percentuale perfetta nel nostro campionato. Non a caso ha realizzato quello nel finale. Avere personalità non vuol dire sconfinare in eccessi inutili.
Brozovic 4. Sembra tornato quello dell’epoca antecedente alla svolta spallettiana. Indolente, lento ed incapace di dare ritmo alla manovra. Pensa troppo e con un tocco in più non mette mai in ritmo la squadra, soprattutto nel momento in cui passa in svantaggio.