Continua la telenovela Tevez, che ogni giorno si arricchisce di particolari. L’ultima puntata, andata in onda ieri, è stata davvero scoppiettante. La dirigenza del Manchester City ha infatti affermato che le possibilità del Milan di prendere l’attaccante argentino sono pochissime e che tanto entusiasmo da parte di Adriano Galliani è dunque fuori luogo. Ora la società inglese ha inflitto una multa pesantissima, corrispondente a 6 settimane di stipendio. Si tratta di circa un milione di euro. Il club di Manchester ha deciso di sanzionare l’ex giocatore del West Ham per essere andato in Argentina senza il permesso e non essere più tornato. Carlitos si trova in Sud America dallo scorso novembre.
La tensione fra Tevez e il Manchester City è iniziata a ottobre, quando Roberto Mancini lo ha fatto partire dalla panchina, per poi chiedergli di entrare a circa 30 minuti dalla fine. La partita era di Champions League e il Bayern Monaco conduceva per 2-0. L’ex attaccante del Corinthians si è rifiutato di entrare. Poi il tecnico dei Citizen ha provato a chiarire e a ricucire lo strappo. Non c’è stato più niente da fare. Il giocatore non vuole più saperne di Manchester e il club vuole liberarsene in ogni modo, senza però rimetterci troppo. Tevez, d’altronde, è stato uno degli acquisti più costosi della storia del City.
L’argentino ha appena rifiutato un’offerta faraonica del Psg. Per questo il Manchester City è infuriato. Ma Carlitos vuole solo il Milan. E’ disposto a ridursi il pesante ingaggio pur di vestire la maglia rossonera. Il problema è che i campioni d’Italia propongono al City condizioni assai poco vantaggiose rispetto a quelle del Psg. Galliani vuole Tevez in prestito con diritto di riscatto fissato a circa 24 milioni di euro. Gli sceicchi hanno sempre detto no a questo tipo di offerta. Cambieranno idea da qui a gennaio? Difficile, quasi impossibile, a giudicare dalle affermazioni della dirigenza.
Intanto dall’Inghilterra si è diffusa la voce per cui l’ex Corinthians potrebbe portare il City in Tribunale: si sente vittima di mobbing.