Lecce, parla lo steward aggredito

Non passa lo sgomento per quanto verificatosi ieri allo stadio Via del Mare di Lecce dove i supporters giallorossi si sono letteralmente riversati in campo al termine della partita che ha condannato la squadra salentina alla mancata promozione in serie B. Al fischio finale si è scatenato un vero e proprio inferno con circa 200 tifosi che hanno preso d’assalto il terreno di gioco distruggendo ogni cosa si trovasse sul loro cammino. Alcuni facinorosi hanno provato ad entrare nel tunnel degli spogliatoi dove però sono stati bloccati dallo steward Marco Marchello che ha letteralmente contenuto da solo i tifosi riuscendo a resistere alla loro aggressione.

Nel giorno dopo gli incresciosi fatti fanno riflettere le parole dello steward: “Quando ho visto avvicinarsi quell’onda di tifosi inferociti, ho avuto paura solo per l’incolumità dei calciatori. Ho provato a resistere davanti alle scalette che conducono negli spogliatoi; ho parato tanti colpi proibiti sferrati da ragazzi che erano fuori di testa e armati di seggiolini, cordoni, bottiglie, tavolini e intere panchine. Il loro obiettivo era raggiungere i giocatori; per fortuna, nel sottopassaggio mio cugino Rossano Marchello, il responsabile del servizio steward, è riuscito a chiudere il cancello anti-panico, che ha retto all’assalto dei tifosi, bloccati quindi prima di accedere agli spogliatoi”. Il coraggioso steward dunque è riuscito ad evitare il peggio ma nonostante questo sembra comunque scosso da quanto accaduto: “Guadagno 45 euro a partita, è assurdo rischiare la vita così”.

Nonostante questo però Marchello continuerà a lavorare al via del Mare e a seguire il suo Lecce, squadra di cui è tifoso nonostante tutto:Tifo solo per il Lecce e ammiro Chevanton, che dà sempre il cuore, andando in campo anche con una spalla lussata. Vorrei lanciare un appello ai circa 200 tifosi violenti: ‘Rivedetevi in televisione e riflettete su quanto avete fatto al termine di una partita di calcio”.

 

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