C’è una cosa sulla quale si discute tanto a proposito dell’Inter, vicina alla vittoria dello Scudetto dopo undici anni di astinenza. In tanti, infatti, evidenziano il concetto di “fortuna“, non tanto per l’andamento di alcune partite cruciali nella lotta per il titolo, quanto per i pochi infortuni che Conte ha dovuto fronteggiare in stagione. Soprattutto se raffrontati con le costanti emergenza di Milan e Juventus in questi mesi. Una falsa credenza che occorre smentire in modo molto chiaro, al di là della squadra per la quale si fa il tifo.
Pochi infortuni per l’Inter, ma la fortuna è la scusa di chi non capisce di calcio
Gli infortuni, se non traumatici, non sono legati alla fortuna. L’Inter ha un fenomeno chiamato Pintus (non il comico, visto che al massimo in tanti in Italia conoscono quello) e la gestione del calciatore ora è finalmente al top. Se Milan e Juve, ad esempio, forzano rientri e vanno sempre incontro a ricadute dei loro giocatori, capirai che si passi da fortuna a competenza in pochi secondi. Abbiamo avuto tanti casi del genere quest’anno con le due principali antagoniste dei nerazzurri. Eppure, ancora oggi si notano tanti errori in questo senso.
Perisic (solo l’ultimo esempio in ordine di tempo) ha saltato due partite per un banale affaticamento. Altre squadre lo avrebbero gettato subito nella mischia, magari perdendolo per due mesi con uno stiramento. Per non parlare dei vari Sensi e Vidal, gestiti con più delicatezza di un diamante prezioso. Lukaku, in autunno, ha saltato la partita con il Real Madrid e quella con il Parma in campionato, coi nerazzurri che hanno perso punti banale. Anche in quel frangente, però, un infortunio di lieve entità gestito con molta cautela, pur di riavere il belga al top una volta giunto al 100%.
Insomma, la questione degli infortuni rischia di essere l’alibi di chi quest’anno potrebbe chiudere la stagione con grande affanno. Considerando anche le caratteristiche particolari di questa annata, la strategia dell’Inter e di Pintus magari non premiano nel breve, come visto ad ottobre, ma ora sta facendo la differenza. Chiaramente, la rottura di un crociato (per fare un esempio generico) non rientra in un discorso del genere, a differenza dei pessimi esempi avuti con la gestione dei vari Ibrahimovic e Dybala.
Due giocatori la cui assenza è stata devastante per Milan e Juventus in alcune partite. Questa, a conti, fatti, non è certo una fortuna per l’Inter, viste alcune pessime decisioni prese dai vari staff.