Si dice che tre indizi facciano una prova. E la prova si è materializzata ieri sera sul prato di San Siro. La terza sconfitta in tre partite ufficiali (Supercoppa italiana, campionato e Champions League) sono un campanello d’allarme che ha risuonato nelle orecchie della dirigenza dell’Inter. Dirigenza che nel postpartita di è riunita per discutere sul difficile momento che sta vivendo la squadra.
Il cambio di modulo (dal 3-4-3 al 4-3-1-2) non ha portato i frutti sperati e contro il modesto Trabzonspor, che di fronte a sé ha trovato giocatori con un mordente lontano parente di quello dimostrato nelle stagioni mourinhane.
Gasperini ha provato a difendere il suo operato: “La squadra ha giocato con impegno notevole, in questo momento non siamo fortunati. Ho visto comunque nel gruppo una grande rabbia e voglia di reagire. Nel ci sono anche questi periodi, è l’inizio della stagione e questa sconfitta deve darci la molla per continuare a fare bene”.
L’ex tecnico del Genoa ha parlato anche del rapporto con il presidente Moratti. “Nei miei confronti ha dimostrato sempre grande supporto, il fatto che si parli spesso insieme non vuol dire niente. Rispetto a Palermo ho visto una reazione della squadra. Possiamo fare meglio recuperando dei giocatori importanti. Abbiamo difficoltà di rodaggio, ma l’impegno e la disponibilità dei giocatori è notevole”.
Il portiere Julio Cesar, invece, mette in risalto i problemi dei nerazzurri:
“È un momento difficile, però dobbiamo stare tutti uniti, insieme, e lavorare tanto per ritrovare la strada giusta. Non ce l’aspettavamo una sconfitta così, ma è accaduto e adesso ci vuole tanto lavoro per uscire da questa situazione. È un momento che dobbiamo parlare tra di noi, per capire e guardare cosa ci sta mancando per trovare la strada giusta. Non ci sono colpevoli da trovare, c’è solo da lavorare. La Roma sabato? Dovremo giocare la partita della nostra vita, tutte le partite saranno così”.