“Inter da scudetto”, parola di Palacio

E’ stato il primo acquisto dell’Inter per la stagione 2012/13. Stiamo parlando dell’attaccante Rodrigo Palacio che ha rilasciato dichiarazioni importanti sulla sua nuova avventura in neroazzurro.

“E’ una sensazione bellissima essere qui – così ha esordito la punta argentina, che comunque non dimentica il suo recentissimo passato. “Al Genoa mi hanno trattato bene e ho un ricordo splendido del Genoa. Devo ringraziare, i tifosi, la società e i compagni che mi hanno fatto sentire a casa”.

Alla domanda se si sente maturo per una grande squadra come l’Inter, Palacio risponde: “Penso di sì perché dopo 3 anni nel calcio italiano ho più esperienza. Adattarsi a una nuova cultura non è stato facile, ma ora mi sento maturo per un salto del genere”. L’attaccante arriva con un anno di ritardo a Milano. “Lo scorso anno sono stato vicino a venire qui, ma la trattativa non è stata conclusa. L’importante è essere qui adesso”.

Sulle potenzialità della squadra neroazzurra, Palacio non ha dubbi: “Abbiamo una buona squadra e possiamo lottare per titolo. Il fatto che ci siano molti argentini è importante per il mio adattamento e mi daranno una mano”. Due parole anche per il suo nuovo allenatore Andrea Stramaccioni.  Abbiamo parlato poco, mi ha dato il benvenuto all’Inter e che mi accoglie a braccia aperte. E lo stesso Zanetti”.

All’Inter si lotterà per obiettivi ambiziosi come scudetto e Champions League, ma Palacio è conscio delle difficoltà che ci saranno per raggiungerli. “Non sarà facile niente. L’Inter è una grande squadra e deve lottare per entrambi gli obiettivi sperando di festeggiare a fine stagione”. All’ipotesi di fare tanta panchina l’ex Genoa ha le idee chiare: “Sarà difficile giocare perché qui ci sono attaccanti di grande qualità e forti. E’ possibile che possa iniziare in panchina, ma devo lavorare forte per conquistare una maglia da titolare”.

Palacio, oltre che per le sue indubbie qualità tecniche, è noto anche per avere una treccina, al quale evidentemente è molto legato. “La treccia non voglio tagliarla. Spero di vincere il campionato, ma la treccia rimane lì”.

 

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