Spesso il tifo può degenerare in atti vandalici e violenti. E senza dubbio violento e ingiustificabile è quello che potrebbe tranquillamente definirsi un vero e proprio raid messo a segno contro i giocatori della squadra di calcio dell’Ebolitana. Nel corso di un allenamento pomeridiano della squadra, allo stadio Dirceu, i giocatori e lo staff tecnico della squadra, che in questa stagione milita nel campionato di Lega Pro, seconda divisione, sono stati aggrediti da un gruppo di tifosi incappucciati che indossavano della felpe con sopra stampate lo stemma del gruppo ultrà della squadra.
Tutti sono stati feriti, ma ad avere la peggio è stato il difensore Elio Nigro, che in ospedale ha avuto tre punti di sutura alla testa, ed il centrocampista Gianmarco Corsino, con una contusione allo zigomo. Domenico Corcione, preparatore atletico dei portieri, ha rimediato 6 punti di sutura alla testa. Alcuni giocatori sono svenuti per lo spavento, altri si sono rifiutati di ricorrere alle cure mediche. Gli ultras hanno altresì sfasciato la sala stampa, l’infermeria e gli spogliatoi. I danni del raid non sono stati ancora quantificati, tuttavia, c’è da dire che una sorta di mistero aleggia intorno a quest’attacco alla squadra. Innanziutto gli unici elementi a disposizione dei carabinieri di Eboli, diretti dal capitano Alessandro Cisternino, sono solo le felpe nere tipiche da ultras e i referti medici dei giocatori feriti. Nessuno sembra essere stato in grado di fornire dettagli importanti ai fini della prosecuzione delle indagini e anche sul numero degli aggressori, le versioni sono discordanti: c’è infatti chi parla di 5, 10 o addirittura 20 aggressori. C’è chi dice che gli aggressori fossero incappucciati e chi sostiene di aver visto persone con i passamontagna, chi dice che i tifosi siano entrati dall’ingresso principale e chi dice che invece abbiano scavalcato i cancelli. In ogni caso mancano elementi di certezza e chiarezza. Non esiste un sistema di video-sorveglianza e per gli investigatori è dunque difficile risalire agli autori del raid.
Nessuna denuncia è nemmeno stata sporta da giocatori o società e la violenza è esplosa proprio in un momento di grande difficoltà sia nel campionato che da un punto di vista societario. I giocatori non vengono stipendiati da mesi e le ultime partite sono state disastrose. L’ultima in assoluto ha visto perdere l’Ebolitana per ben 6-1. Armando Cicalese ha consegnato la società calcistica al Comune di Eboli, in cambio di una fideiussione di 300.000 euro in modo da cercare un nuovo imprenditore. Tuttavia, una pur disastrosa situazione, non è tale da giustificare una violenza così gratuita ed assolutamente ingiustificabile.