Stagione finita per Alexandre Pato. Ma c’erano pochi dubbi che sarebbe andata così dopo che il brasiliano aveva lasciato il campo mestamente a Barcellona. Lo staff medico del Milan non sa più che pesci pigliare per recuperare il giovane attaccante, infortunatosi addirittura 14 volte negli ultimi due anni.
La settimana scorsa Pato era stato spedito dalla società negli Stati Uniti. Il professor Carrick non aveva rilevato particolari problemi nella testa e nei muscoli del brasiliano e aveva detto che era pronto per tornare a giocare. Adriano Galliani aveva accolto la notizia con grande entusiasmo e aveva praticamente dichiarato finito il calvario del sudamericano.
Massimiliano Allegri, sulla base del rapporto dello staff medico, e dopo averlo osservato in allenamento, aveva deciso di convocarlo per il ritorno dei quarti di Champions League contro il Barcellona. Il nazionale verdeoro, già a segno al Camp Nou in questa stagione, era entrato a metà del secondo tempo per cercare di riaprire una gara che semprava spenta. Ma della presenza del papero non si è accorto praticamente nessuno.
Pato ha giocato la miseria di 14 minuti, toccando un solo pallone. Poi l’ennesimo crac. Ancora problemi muscolari per il giocatore brasiliano, uscito scuro in volto. In casa Milan, ormai, regna sovrana la rassegnazione.
Eloquenti le parole di Jean Pierre Meersseman, medico di fama internazionale e responsabile sanitario del club di via Turati:
“Quando sarà guarito ancora una volta saremo punto e a capo – dichiarato il dottore alla Gazzetta dello Sport. – Chi si prenderà la responsabilità di rimandarlo in campo? Non so più a che santo votarmi. Come risolveremo definitivamente il problema della sua fragilità muscolare? Il giocatore è stato ovunque, dalla Germania all’America, stuoli di medici lo hanno visto e curato. Ho chiesto alla mia consigliera spirituale di pregare per lui. Mi assumo le mie responsabilità, anche se non so quali siano. Non ho risolto in tre settimane quello che non si riesce a risolvere da più di due anni. Pato è stato dichiarato clinicamente tredeci volte, ma – ha aggiunto Meersseman – è evidente che guarito non è”.
Il mistero Pato continua. Possibile che non ci sia una soluzione ai suoi problemi? Ad oggi, pare proprio di no.