Dopo la brutta sconfitta in Europa League contro il Dnipro, un’altra tegola si è abbattuta sul Napoli. Questa mattina, infatti, la Procura Federale della Figc ha deferito alla Commissione Disciplinare il giocatore Matteo Gianello e il preparatore Silvio Giusti per illecito sportivo; i giocatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava per omessa denuncia. Deferita anche la società partenopea per responsabilità oggettiva, sia per l’omessa denuncia, sia per l’illecito sportivo.
Secondo le sue stesse rivelazioni, Gianello fu protagonista di un tentativo di combine per la partita Sampdoria-Napoli 1-0 del 16 maggio 2010. Il verbale di interrogatorio presso la Procura partenopea del portiere recitava così: “Ricordo che Giusti mi prospettò la possibilità di ricompensare i compagni che avessero aderito alla richiesta con somme di denaro. Mi rivolsi a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro. Cannavaro e Grava diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa“. Ora, quindi, i due difensori messi in mezzo da Gianello devono difendersi dalle accuse di omessa denuncia.
Molto duro il commento del legale di Cannavaro e Grava, Ruggero Malagnini, intervenuto ai microfoni di Radio Crc: “Le dinamiche della giustizia sportiva spesso sono illogiche e questo induce a capire anche le difficoltà di un professionista che deve difendere i propri assistiti. Le querele sono state fatte e avranno un loro peso sulla giustizia ordinaria. Ora le nostre attenzioni vanno concentrate sulla giustizia sportiva”.
La situazione attuale e gli eventuali sviluppi della vicenda li ha illustrati, invece, Edoardo Cacchio, legale di Gianello, intervistato da Radio Kiss Kiss: “Cannavaro e Grava sono stati deferiti per omessa denuncia e rischiano una squalifica, il Napoli invece è stato deferito per illecito sportivo e rischia una penalizzazione, questo verrà chiesto dalla procura Federale. Gli eventuali provvedimenti, in linea di carattere generale, verranno scontati in questa stagione“.
La giornata negativa del Napoli è continuata con un’altra mazzata, stavolta in arrivo da Nyon: la Commissione Disciplinare dell’Uefa ha inflitto 150 mila euro di multa al club partenopeo, per inadempienze che riguardano lo stadio San Paolo. La commissione ha anche minacciato la chiusura di alcuni settori dell’impianto se non verranno effettuati dei lavori di messa a norma.