Silvio Berlusconi parte in sordina per riappropiarsi di quanto gli è stato sottratto. La sua strategia, umile e lungimirante, punta a rifondare il Milan dalle basi, con un processo lento, ma vincente, che vedrà completa attualizzazione nell’arco di 3 anni.
Intervenuto ai microfoni di Radio Marte, emittente ufficiale del Calcio Napoli, il presidente rossonero ha tessuto le lodi di Edinson Cavani, corteggiandolo quasi alla lontana e paragonandolo ad un giocatore unico, stella cometa che il nostro calcio ha avuto la fortuna di conoscere da vicino. L’ex premier ha accostato il bomber di Salto a Diego Armando Maradona: “C’è questo Cavani che tutti invidiano, che a volte ricorda proprio Maradona, ancora nella mente di tutti. Anche se la Juve credo sia invincibile, il Napoli ha messo su una gran bella squadra“.
Che strategia è mai questa? Come mai tanto zelo? Difficile credere ad un assalto al Matador, visto anche il prezzo fissato per la clausola rescissoria (63 milioni di euro da versare nelle casse del Napoli dai primi di luglio fino al 10 agosto). Berlusconi, che ha saputo riscoprirsi presidente virtuoso e dedito ai bilanci, non potrebbe mai arrivare a sborsare tanto per un solo calciatore. Una manovra contraddittoria e apparentemente priva di senso, specie adesso, con lo sfumare dell’operazione che avrebbe potuto regalare ai supporters il genio (e la sregolatezza) di Mario Balotelli.
Berlusconi è convinto di avere in casa i campioni su cui puntare per la riqualificazione della squadra. Non serve comprare Super Mario: “Niang è meglio. Il nostro obiettivo è tornare grandi nel giro di tre anni, di aprire un nuovo ciclo con El Shaarawy che è straordinario e De Sciglio che diventerà un fuoriclasse. Ibra e Thiago Silva? Sono stati ceduti per esigenze di mercato, gli altri invece li abbiamo lasciati partire per raggiunti limiti d’età“.
Inutile girarci intorno, Silvio non vuole saperne di scialacquare risorse, e buttare tutto al vento per una singola trattativa, o almeno così sembrerebbe.