Da qualche anno sui campi di gioco impazza la moda delle scarpe da calcio colorate. Pressati da esigenze di sponsor, i protagonisti del pallone sfoggiano spesso scarpini dalle tonalità improbabili che fanno inorridire gli amanti del vecchio football.
Oltre a essere una minaccia per il gusto estetico, gli scarpini cromati sono un pericolo anche per l’incolumità fisica dei calciatori. Lo sostiene da tempo Martin O’Neill, tecnico del Sunderland. Per l’allenatore nordirlandese il problema non sta nel colore, ma nel modo in cui le calzature vengono fabbricate. Ai tempi in cui il tecnico dei ‘Black Cats’ era calciatore al Nottingham Forest (fine anni ’70), infatti, si usavano i classici scarpini neri pesanti, mentre nel football di oggi le scarpe da gioco sono molto più leggere e sottili.
Proprio l’eccessiva leggerezza del materiale con cui sono realizzati gli scarpini moderni è considerata dal tecnico il motivo principale della loro pericolosità. La scarpa, infatti, non protegge bene il piede, ragion per cui basta un pestone del randellatore di turno per provocare un infortunio. Ma c’è anche un problema di tacchetti: una volta erano tondi e svitabili, ora molti indossano quelli fissi e lamellari. “Alcuni dei nostri ragazzi sembrano messi su un paio di sci. Non riesco proprio a capire come possano stare in piedi”, si lamenta O’Neill. Una suola di questo tipo provoca problemi di instabilità nell’equilibrio, con un aumento delle probabilità di incorrere in un infortunio.
E così al Sunderland, almeno nelle squadre giovanili, l’uso di questi scarpini è severamente vietato. Purtroppo, per esigenze commerciali, non si può imporre una decisione del genere ai giocatori della prima squadra. Ma O’Neill non si arrende e continua a indossare scarpe da calcio tradizionali per dare il buon esempio. Per fortuna non è il solo. L’anno scorso Alex Ferguson ha costretto tutti i calciatori del settore giovanile del Manchester United a indossare gli scarpini neri con i classici tacchetti tondi.