Era ampiamente prevedibile che il pasticcio di Cagliari-Roma avrebbe avuto conseguenze anche in materia di giustizia ordinaria. Ieri sera, infatti, la Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo sul caos dell’Is Arenas. La decisione è stata presa a seguito dell’invio al procuratore da parte della Digos di un’informativa che ripercorre nel dettaglio gli avvenimenti che hanno portato al rinvio del match tra Cagliari e Roma, partita poi data persa a tavolino 0-3 ai rossoblù. Ora la magistratura dovrà valutare se e quali reati siano stati commessi e le persone che eventualmente saranno chiamate a risponderne.
Come riporta quest’oggi l’Unione Sarda, per ora l’inchiesta è a carico di ignoti e senza ipotesi di reato precise, anche se non è da escludere che la faccenda si possa anche risolvere in tempi rapidi.
Il punto da cui partirà l’indagine della Procura è la questione del mancato rispetto dell’ordinanza del prefetto di Cagliari che mercoledì, al termine della Commissione provinciale, aveva stabilito che il match si sarebbe dovuto disputare senza pubblico. Bisogna capire, però, se l’appello ai tifosi diffuso via internet da Cellino sia configurabile o meno come reato. Il problema è che il presidente del club sardo ha ignorato e disatteso una serie di prescrizioni previste dall’ordinanza prefettizia, come annullare e rimborsare i biglietti già venduti e promuovere “una campagna di comunicazione chiara e precisa in modo tale da evitare possibili reazioni con negativi riflessi sull’ordine pubblico“.
Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni raccolte dal quotidiano sardo, la situazione sarebbe molto più intricata di quanto si possa immaginare. La Procura, infatti, sarebbe intenzionata a verificare se gli interventi compiuti a Is Arenas per rendere agibile lo stadio, che sorge a ridosso del parco di Molentargius, siano conformi con le normative in materia urbanistica e ambientale e se siano state ottenute tutte le autorizzazioni del caso.
Intanto il Cagliari ha deciso di fare ricorso contro lo 0-3 a tavolino. Lo ha annunciato all’Ansa il legale della società rossoblù Mattia Grassani. La prima mossa sarà l’invio del preannuncio di reclamo con la richiesta degli atti alla Corte di giustizia federale.