I clamorosi errori arbitrali di ieri sera, durante Milan-Juventus, riaccendono la polemica sul ruolo che la tecnologia potrebbe recitare nel calcio. Non c’è dubbio che i nuovi strumenti elettronici darebbero una grossa mano agli arbitri, limitandone i clamorosi abusi di potere di cui si rendono spesso protagonisti. Al minuto 25 di Milan-Juventus il colpo di testa di Muntari è entrato di quasi un metro. Difficile capire come Tagliavento e il guardalinee non abbiano visto, però questa incredibile ingiustizia non sarebbe accaduta se ci fosse stata la possibilità, per il direttore di gara, di visionare subito le immagini tv. Lo stesso discorso vale per il fuorigioco erroneamente fischiato a Matri, che poi è andato inutilmente in gol al 79′.
La cosiddetta ‘moviola in campo’ semplificherebbe notevolmente il lavoro degli arbitri e toglierebbe loro quella discrezionalità di cui sembrano andare orgogliosi. Ma i vertici del calcio sono contenti così. A loro va bene che le ingiustizie possano protarsi nel tempo. E pazienza se siamo nell’era della tecnologia e se praticamente tutti gli sport ne fanno uso con grande profitto.
Per il presidente dell’Uefa, Michel Platini, il supporto informatico applicato al calcio è una sorta di insulto al buon senso:
“Se decido di mettere una telecamera per controllare i gol allora dovrei fare lo stesso per i fuorigioco – ha detto al giornale tedesco Welt am Sonntag. – Ci sono dieci fuorigioco a partita, ma un gol come quello dell’Inghilterra contro la Germania ai Mondiali 2010, che erroneamente non è stato assegnato, si verifica una volta ogni qualche anno”.
Michel Platini ritiene che il calcio, così com’è, cioè vittima dei continui, clamorosi e determinanti errori arbitrali, è una meraviglia. Guai a toccare il giocattolo e guai a parlare di innovazioni tecnologiche. Quella di Platini somiglia tanto a una crociata medioevale contro la scienza:
“Il calcio è lo sport più popolare del mondo perché ha regole semplici che funzionano ovunque. Sarebbe una sciocchezza stravolgere tutto – ha detto il numero uno dell’Uefa. – Siamo molto soddisfatti delle direzioni arbitrali nelle competizioni europee. Credo che è sempre meglio puntare su esseri umani che possono giudicare una situazione piuttosto che installare complicate tecnologie”.