Lui sì che è uno che sa come vincere. E se Goran parla, lo fa con cognizione di causa. ‘Subito lo Scudetto, poi la triplete a Napoli‘ – ha esordito così il macedone ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport‘. Pandev fuga ogni dubbio e, da vero fuoriclasse, si carica la squadra sulle spalle, e suona la carica all’assalto della serie A.
Ha vinto per quattro volte di fila la Coppa Italia, e non intende di certo fermarsi qua. L’ex Inter, che di carattere e grinta ne ha in quantità industriali, vuol ripagare De Laurentiis e Mazzarri della fiducia che gli è stata riposta. Il presidente ha speso un po’ di soldini per riscattarlo. Il tecnico, invece, gli ha affidato le redini della manovra offensiva. Senza Lavezzi, sarà proprio Goran a dettare i tempi di gioco dietro l’unica punta. Lui, che tanto ha sofferto ad inizio della scorsa stagione, è riuscito a ribaltare le gerarchie come in pochi sarebbero riusciti a fare. Adesso, il desiderio è di chiudere la carriera in azzurro, e farlo nel migliore dei modi.
Le parole non contraddicono i sogni: “Io dico che lo scudetto si può vincere subito. Le favorite sono sempre Juve, Milan e Inter, ma noi possiamo farcela e se il mister resta con noi nei prossimi anni possiamo conquistare Coppa Italia, scudetto e Champions League. Mazzarri è come Mourinho perché ha in mano il gruppo, un grande gruppo: giochiamo a memoria e con noi la gente si diverte“. Pandev è stato investito di un bel compito di responsabilità. Sappiamo tutti quanto sia esigente la piazza azzurra, lui per primo. Eppure, siamo sicuri che il macedone abbia le spalle abbastanza larghe per addossarsi l’onere, continuando a crescere insieme al suo Napoli.
Il cuore sempre oltre l’ostacolo:
“Credo in questo progetto. Il Napoli mi dà una carica eccezionale. Il presidente De Laurentiis mi ha riscattato e ha speso molti soldi per me, sta facendo un grande lavoro dopo aver portato il Napoli dalla C alla Champions come nessuno è riuscito a fare sinora in Europa. Ecco perché per questa maglia darò tutto. Nel calcio forse non esistono più bandiere, ma di sicuro ho scelto di restare qui perché sento mia questa realtà. E qui voglio lasciare un segno indelebile“.