Una sconfitta sanguinosa quella maturata al Maradona dopo Napoli-Empoli, ma soprattutto la preoccupazione per il rendimento di alcuni singoli, che hanno rimediato la seconda debacle consecutiva in casa, dopo quella decisamente più accettabile che è giunta contro l’Atalanta otto giorni fa. Tanti gli aspetti da prendere in esame dopo una partita di questo genere, coi ragazzi di Spalletti superati proprio dai bergamaschi e con la netta sensazione che il match di San Siro contro il Milan di domenica prossima dirà molto sulla stagione di questa squadra.
Al netto delle assenze, comunque molto pesanti, era lecito aspettarsi qualcosa di più da questo Napoli-Empoli. Va detto che i padroni di casa non abbiano disputato una pessima gara, condizionata da due pali che avrebbero potuto cambiare il corso dell’incontro. Per non parlare del gol fortunatissimo realizzato da Cutrone a venti minuti dalla fine, ma è altrettanto chiaro che questo gruppo abbia perso brillantezza rispetto a quanto osservato a settembre e ad ottobre.
I migliori in Napoli-Empoli tra i padroni di casa
Di Lorenzo 6,5. Il più convincente tra i padroni di casa. Manda Lozano in porta nel primo tempo con un passaggio non comune per un terzino. Preciso in fase difensiva e spinge quando deve, provando a creare superiorità numerica sulla fascia di competenza. Di gran lunga, quello più in palla anche dal punto di vista fisico.
Juan Jesus 6: merita una menzione il difensore brasiliano. Arrivato a Napoli tra mille dubbi, al momento sta dando qualche certezza, in assenza di un totem come Koulibaly.
I peggiori in Napoli-Empoli tra gli azzurri
Ospina 5. Esce bene su Pinamonti, ma sul gol di Cutrone appaiono evidenti le sue responsabilità. La carambola è fortuita, per certi versi poco preventivabile, ma i tempi di reazione dell’estremo difensore colombiano sono troppo lenti. Per non parlare della sua singolare postura e del modo in cui interviene sulla palla. Se non si tratta di una papera, l’errore appare molto evidente.
Insigne 5. C’è l’attenuante dell’infortunio, che il campione d’Europa sta provando a mettersi gradualmente alle spalle. Ciò non toglie che la prova sia incolore. Le gambe non girano e la testa non fa il suo dovere. Ci prova con un paio di conclusioni, ma siamo ben distanti dal livello di un giocatore che dovrebbe garantire il salto di qualità a questa squadra.
Mertens 5. Viene meno in una serata importante. Probabilmente poco abituato a giocare diverse partite da titolare e protagonista, ora inizia a pagare dazio. Avrà una settimana per preparare il Milan.