Si fa davvero tanta fatica a trovare qualcuno che si salvi tra gli azzurri dopo Irlanda-Italia. Non il solito disfattismo dovuto al mancato raggiungimento dell’obiettivo, almeno per ora, né la voglia di voltare le spalle a questi ragazzi dopo le stupende notti estive che ci hanno regalato durante gli Europei. Tuttavia, dopo due partite giocate obiettivamente male contro Svizzera e la stessa Irlanda, non possiamo non fare il punto della situazione. Nella speranza che i sorteggi per i gironi dei playoff ci possano in qualche modo sorridere.
Nulla cancellerà l’impresa di Wembley, ma restare fermi al passato vuol dire ripetere gli stessi errori che hanno portato al fallimento della nazionale dopo i Mondiali vinti nel 1982, fallendo clamorosamente l’obiettivo nel biennio successivo, per non parlare dello spettacolo indegno al quale abbiamo assistito con il Mondiale del 2010 in Sudafrica, al quale ci siamo presentati nelle vesti di campioni del mondo.
I migliori tra gli azzurri in Irlanda-Italia
Chiesa 6,5. Voto di incoraggiamento per l’esterno bianconero. Tanta confusione anche da parte sua, e questo la dice lunga sul momento non semplicissimo che sta vivendo. Eppure è l’unico a provarci con costanza nei novanta minuti. Raramente supera l’uomo, ma resta l’unico giocatore che dà almeno l’impressione di poter inventare qualcosa con la palla tra i piedi.
Di Lorenzo 6,5. Per circa sessanta minuti è probabilmente il migliore in campo coi suoi continui tagli dietro il quinto schierato a sinistra dall’Irlanda. Con il trascorrere del tempo, anche lui perde lucidità e spinge con molta meno qualità rispetto a quanto fatto nel primo tempo.
I peggiori in Irlanda-Italia tra gli ospiti
Insigne 5. Prova ad accendersi con un paio di lampi dei suoi, ma in un’Italia così povera di qualità ci aspetta che i tifosi possano vedere la luce con una sua giocata. Complice una posizione in campo che davvero non gli si addice in mezzo ai difensori spilungoni irlandese, fondamentalmente non è mai nel vivo del gioco. Al punto da abbandonare la nave negli ultimi minuti di gioco.
Barella 5. Inizio incoraggiante, con continui inserimenti che mettono in difficoltà la linea di difesa avversaria. Crolla già nel finale di primo tempo e nella ripresta si estrania dal gioco;
Jorginho 4,5. I discorsi sulla riconoscenza valgono anche per lui. Con tutta la buona volontà, ci si accorge della sua presenza solo quando esce dal campo;
Emerson Palmieri 4,5. Terzino scolastico, che si affida ad un solo piede anche per gli appoggi più banali. E così perde costantemente un tempo di gioco. Abissale la differenza con Spinazzola.