Fa molto male la sconfitta per i nerazzurri, dopo un Inter-Real Madrid di Champions League molto diverso rispetto a quello della scorsa stagione. I ragazzi di Inzaghi hanno giocato molto bene, soprattutto nel primo tempo, sbattendo puntualmente su Courtois, prima della beffa a pochi minuti dal fischio finale. Un peccato, dunque, ma la corsa alla qualificazione è iniziata solo adesso e i primi risultati del girone dicono che ci sarà da lottare con tutte fino all’ultima partite.
Resta la necessità di analizzare bene questo Inter-Real Madrid, perché se da un lato è vero che i padroni di casa sono stati convincenti, prima del calo finale dovuto anche a riserve che non hanno entusiasmato al momento del loro ingresso in campo, ci sono state singole prestazioni che faranno riflettere Inzaghi. Proviamo a capire, dunque, chi ha convinto e chi ha deluso in occasione dell’esordio europeo.
I migliori in Inter-Real Madrid tra i padroni di casa
Skrinar 8. Una partita sontuosa. Lontani i tempi in cui si parlava di un suo addio per lo scarso adattamento alla difesa a 3. Ora padroneggia il ruolo con disinvoltura ed è un intoccabile. Se l’Inter domina il primo tempo è anche grazie ai suoi anticipi, che consentono un costante e rapido recupero palla. Straordinari i due salvataggi del secondo tempo.
Brozovic 7. Primo tempo da incorniciare, poi cala nella ripresa. E, con lui, tutta l’Inter, a testimonianza del fatto che i destini della squadra dipendono spesso e volentieri dallo stato fisico di questo ragazzo. Importante che abbia dato un segnale anche in Europa.
Lautaro Martinez 6,5. Primo tempo di rara intensità, anche in fase di non possesso. Una spina nel fianco costante per la difesa del Real Madrid, ma manca la cosa più importante per un attaccante: il gol. La sensazione è che sia maturato dopo l’addio per certi aspetti traumatico di Lukaku.
I peggiori in Inter-Real Madrid
Chalanoglu 5. Gioca troppo sotto ritmo e non tenta mai la giocata o il tiro. La continuità non è mai stata il suo forte e nelle ultime due uscite lo ha dimostrato. Da rivedere e da tirare a lucido.
Dzeko 5: ci sta non andare in rete, anche per la bravura del portiere avversario. Quello che non ci sta, parlando di un giocatore del suo livello, è la quantità eccessiva di sponde sbagliate. Soprattutto nel secondo tempo, quando la squadra avrebbe avuto maggiormente bisogno di lui. Chiaro che debba riposare, non avendo l’età per giocare costantemente ogni tre giorni.