Raul Meireles ha ricevuto 11 turni di squalifica per aver sputato all’arbitro nel corso della partita disputata dal suo Fenerbahce col Galatasaray. L’ex centrocampista del Chelsea è stato anche accusato di omofobia nei riguardi di Halis Özkahya, il fischietto turco che ha diretto il derby di Istanbul.
La sanzione piomba sulla testa del giocatore tra capo e collo. Meireles, cui è stata comminata anche una multa salatissima (dal valore complessivo pari a 8.420 euro), nega tutto, e si è detto già disposto ad agire per vie legali al fine di difendere la sua posizione. Il portoghese si è detto molto seccato per l’accaduto, dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti. In sua tutela, il giocatore ha affermato: “Ho molti amici gay che rispetto profondamente. Il gesto di cui mi accusano stava solo ad indicare quanto fossi spaventato dai tifosi. Guardate il mio taglio di capelli, quello che indosso, io non voglio essere etichettato come una persona con pregiudizi. Non sono omofobo, né lo sono mai stato in passato“.
Che sia vero oppure no, l’ex Blues non se ne starà a subire la decisione della Commissione disciplinare della Federcalcio turca: “Le accuse contro di me sono diffamanti. Ho un bambino di 8 anni e non voglio senta certe bugie sul mio conto. Mi affiderò alla cura dei miei avvocati per proteggermi“.
Il Fenerbahce, com’era prevedibile, si è schierato in toto dalla parte del suo tesserato, ritenendo l’accusa a lui rivolta ingiusta e infondata, così come si legge da comunicato ufficiale. Il club, che ha sposato in pieno la posizione del giocatore, sembra essere deciso a presentare regolare ricorso alle autorità giudiziarie. Nell’attesa che tutto venga chiarito con dovizia di particolari con prove televisive a seguito. il centrocampista sarà comunque costretto a restare lontano dal rettangolo verde di gioco per effetto immediato della squalifica comminatagli dalla Disciplinare.