Carlos Tevez, attaccante del Manchester City, è stato arrestato nelle scorse ore perché beccato alla guida della sua vettura a patente sospesa. La polizia britannica ha pizzicato l’argentino al volante, nonostante la sospensione semestrale della licenza. L’episodio si è verificato giovedì pomeriggio a Macclesdfield: la volante, fermato Tevez per i soliti controlli di routine, aveva provveduto ad arrestare regolarmente il giocatore, rilasciato subito dopo su cauzione.
Non è questa la prima volta che Carlitos finisce nei guai. Nel 2009, infatti, il centravanti era stato confinato in prigione perché scoperto alla guida senza patente, e con i finestrini della sua auto oscurati in maniera illegale. A questo punto, non resta che fissare l’udienza, che potrebbe costare al bomber sudamericano una condanna fino a sei mesi di reclusione e una multa da 5 mila sterline.
I calciatori sembrano avere qualche problemino con il Codice della Strada: basti pensare alle disavventure recenti di Marcelo e Bendtner per vederci restituire un quadro generale più che esaustivo. L’esterno del Real Madrid, sorpreso anch’egli alla guida con patente sospesa (aveva perso tutti i punti per effetto di precedenti violazioni), se l’è cavata a buon mercato con una multa da 6 mila euro, vale a dire 25 euro al giorno per gli otto mesi passati senza permesso di guida.
Molto più spinoso il caso dell’attaccante danese della Juventus, che, pizzicato in stato di ebrezza al volante, dovrà dire addio alla sua patente per i prossimi tre anni, e pagare un’ammenda di ben 113 mila euro (842 mila corone). Il giocatore è stato persino allontanato per 6 mesi dalla rappresentativa nazionale per effetto della decisione presa dalla Federcalcio danese. Si prospettano tempi duri per il centravanti bianconero, che sappiamo difficilmente verrà riscattato dalla dirigenza torinese, per niente convinta del rendimento del giocatore (prelevato lo scorso 31 agosto dal Sunderland). Tornate a trovarci per conoscere gli ulteriori sviluppi.