Il pareggio con la Croazia ha deluso le attese di Cesare Prandelli. Il ct azzurro ha analizzato così la partita contro la squadra di Bilic:
“Non sono arrabbiato, ma ovviamente sono amareggiato, perché quando si deve chiudere la partita se crea tante occasioni. Il calcio è particolare, perché se dai mezza occasione ti cambia tutto quello che hai costruito, c’è rammarico, ma siamo vivi. Siamo convinti di poter passare il turno. Non c’è nulla di matematico, abbiamo perso solo un’occasione”.
Ora, però, il biscotto è alla porte. Data per scontata la vittoria contro l’Irlanda, se Spagna e Croazia pareggiassero dal 2-2 in su, la nostra Nazionale tornerebbe a casa. Per intenderci, è la stessa situazione di 8 anni fa, quando Svezia e Danimarca eliminarono l’Italia di Trapattoni, optando per “meglio due feriti che un morto“, come ha ricordato Buffon pochi giorni fa. Sull’argomento ecco l’opinione di Prandelli:
“Biscotto? Non faccio nessun tipo di pensiero. Non bisogna pensare male. Le partite sono e saranno tutte regolari. Sono convinto che non manchi personalità, ma al 60′ abbiamo avuto un calo fisico. È inutile stare qui a fare ragionamenti. Dobbiamo recuperare le forze e capire come gestire le energie nella prossima partita”.
Prandelli è tornato anche sulla gara di ieri:
“Balotelli? Ha fatto bene, ha fatto quello che gli ho chiesto. All’attacco dico che bisogna chiudere le partite. Perché altrimenti succede quello che ci è successo oggi. Serve la cattiveria giusta, la concentrazione. Abbiamo costruito palle gol, ma abbiamo pareggiato contro una squadra che fa dell’agonismo la sua arma vincente. Sul piano del gioco abbiamo fatto molto meglio noi. De Rossi? Oggi compiti di Daniele erano diversi rispetto all’ultima volta. Ha dato anche una mano in impostazione. Non so se cambierò qualcosa, dipende dallo stato di salute. Domani verificheremo la condizione e poi se sarà il caso cambierò, ma uomini non sistema. Attaccanti piccoli? Il problema non è la statura, ma attaccare la linea difensiva degli avversari. Di Natale per Balotelli? Volevamo mantenere quell’assetto perché con Totò si pensava di avere più profondità”.