Fa ancora molto discutere, oggi, la seconda ammonizione per simulazione arrivata a Conceicao, durante i minuti finali del match tra Juventus e Cagliari. Premesso che non ci fossero gli estremi per il calcio di rigore, restano dubbi sul fatto che quella dell’ex Porto sia stata effettivamente una simulazione.
Valutazioni sulla seconda ammonizione per Conceicao
Ecco quanto affermato da Massimo Dotto, a tal proposito, all’interno del gruppo Facebook “Regolamento del giuoco del calcio e casistica“, avendo quest’ultimo molta esperienza in fatto di casistiche arbitrali:
“La domanda “deve essere necessariamente simulazione?” non è particolarmente corretta a mio avviso, perché sembra che la scelta della simulazione sia obbligata. Ma sarebbe procedere con un processo induttivo che troppe volte porta ad alimentare bias cognitivi.
Siamo di fronte ad una fattispecie (mano appoggiata su spalla/schiena) che, assieme alle trattenute per la maglia, sono estremamente complesse da valutare. E possiamo trovare una miriade di casi simili ognuno valutato in modo diverso perché ci sono delle “virgole” fondamentali che li diversificano.
Finché tali dinamiche non verranno automaticamente considerate punibili (personalmente è una cosa che chiedo da tanti anni perché, nella mia concezione di calcio, braccia larghe che spingono sulla schiena o tirano le spalle o tirano le maglie, non hanno a che fare col calcio che vorrei e mettono in estrema difficoltà gli arbitri), potremmo assistere a scelte diverse per questioni simili: calci di rigore, gioco fatto proseguire o, come in questo caso, ammonizioni per simulazione.
Il giudizio viene demandato alla sensibilità arbitrale di chi, dal campo, di norma, ha sensazioni diverse che davanti ad un video.
Di norma, in più, non sono questioni in cui VAR possa aggiungere qualcosa perché non si tratta di questioni chiare ed evidenti. E non è affatto corretto fare rivedere l’azione se non c’è un chiaro ed evidente errore.
L’arbitro ha scelto per l’ammonizione perché, da dove era lui, per quello che ha percepito e visto, l’attaccante ha simulato di subire un fallo che non c’era. Mi piace come scelta? Sinceramente avrei preferito lasciar correre per come vedo gestite tali questioni, ma, da osservatore, non so se avrei avuto particolari evidenti motivi per contestare tale scelta. A meno che a monte non ci siano indicazioni dell’OT che, al momento, non conosco e che possano portare in tali dinamiche a supportare la scelta fatta proprio per indicazioni OT”.
Insomma, la sensazione è che si discuterà ancora a lungo sulla seconda ammonizione rifilata a Conceicao, se non altro perché priverà Thiago Motta di un elemento importante contro la Lazio alla ripresa del campionato.