Subire un pestaggio per un’espulsione, avendo tra l’altro prima messo a segno due gol, contribuendo alla vittoria della propria squadra. E’ questo il triste e brutale episodio, accaduto in Russia, di cui è stato protagonista il capitano del Krasnodar, Spartak Gogniev.
Il giocatore è stato espulso nel corso della partita contro il Terek, che la squadra di Gogniev stava vincendo per 3-0, quando ad un certo punto della gara, dato l’atteggiamento estremamente provocatorio degli avversari, si è rivolto all’arbitro.
Il direttore di gara, tuttavia, gli ha invece riservato due cartellini gialli e Gogniev è stato così espulso. Una volta imboccato il tunnel che conduceva negli spogliatoi il giocatore è stato afferrato e portato via da alcuni uomini in divisa che selvaggiamente lo hanno picchiato con dei manganelli. L’ episodio, denuncia FIFPro, il sindacato internazionale dei calciatori, sarebbe avvenuto sotto gli occhi di alcuni dirigenti del Terek Grozny che sarebbero anche membri del governo ceceno: il vicepremier e il ministro dello sport. Gogniev ha riportato la rottura del naso e di alcune costole, nonchè una commozione cerebrale e diverse ferite alquanto gravi.
“E’ vergognoso. La Federcalcio russa deve intervenire con rigore per garantire in primo luogo la sicurezza dei calciatori nell’esercizio della loro professione. Abbiamo visto cosa è successo con Nikola Nikezic, picchiato da rappresentanti del club Kuban all’inizio dell’anno. La federazione ha inflitto solo una piccola multa alla società, niente di più. E’ incredibile, non accettiamo che succeda di nuovo. Un giocatore è stato aggredito mentre i rappresentanti del club che ospitava l’incontro stavano a guardare” queste le parole di Dejan Stefanoci, portavoce della task force costituita dalla FifPro al fine di indagare sulle violenze nel calcio dell’Europa dell’Est.
“I responsabili dell’episodio e il club devono essere severamente puniti. Servono sanzioni esemplari per impedire altri episodi del genere. Se la federazione non è in grado di farlo, bisogna coinvolgere il governo nazionale” riferisce Stefanoci, che ricorda tra l’altro il fatto che tra 6 anni la Russia ospiterà i mondiali di calcio e quindi tali situazioni, che mettono a repentaglio la vita dei giocatori professionisti, non sono in alcun modo tollerabili.