Della Valle punzecchia la Juve: “Lo scudetto ’82 è nostro”

Ancora scintille tra Fiorentina e Juventus. Dopo le polemiche tra Pradè e Marotta, stavolta è Andrea Della Valle a gettare benzina sul fuoco.

Ieri, al termine della gara vinta 2-0 contro la Lazio, il presidente onorario della Fiorentina ha punzecchiato il club bianconero: “Lasciamo stare le fesserie di Marotta su Berbatov e le battute di Agnelli della discoteca. Quest’anno sono 30 anni da quello scudetto virtuale del 1982. Speriamo di tornare in discoteca. Festeggiamo quello scudetto dell’82, perché tutti ce lo sentiamo sul petto”.

Il riferimento di Andrea Della Valle è alle dichiarazioni che aveva rilasciato venerdì Andrea Agnelli in risposta al fratello Diego sulla vicenda Fiat. L’attacco del patron della Fiorentina sugli eredi della famiglia Agnelli (“Sono solo ragazzi da discoteca”) aveva, infatti, trovato la risposta ironica del presidente bianconero: “C’è chi va e chi no, io vado poco, ma l’ultima volta sono andato per festeggiare uno scudetto e mi sono divertito molto. Gli auguro di andarci anche lui per festeggiare qualcosa”.

Con le dichiarazioni di ieri, Andrea Della Valle è tornato indietro di trent’anni al campionato 1981-1982, vinto proprio dalla Juventus sui viola con un solo punto di vantaggio. Ripercorrendo la storia di quella stagione, nel girone di ritorno i viola e i bianconeri allungarono il passo sulle inseguitrici, mantenendo una marcia sostanzialmente uniforme: la Juventus riuscì a portarsi in vetta grazie a una striscia di sei vittorie consecutive, ma la Fiorentina in serie positiva la riagganciò dopo poche giornate. In una volata finale non priva di polemiche, le due squadre si presentarono all’ultima giornata alla pari, con 44 punti e due trasferte da affrontare. I viola erano impegnati a Cagliari, mentre i bianconeri erano di scena a Catanzaro. La Fiorentina, che non riuscì a scardinare la difesa dei sardi, recriminò con veemenza per un gol annullato a Graziani. La Juventus, invece, nei minuti finali siglò con Brady il rigore decisivo per battere un tenace Catanzaro.

 

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