In Copa Libertadores non passa giorno senza almeno una rissa. In soli venti giorni ben due partite hanno avuto lo stesso spiacevole epilogo violento.
Il 3 aprile c’era stata la vergognosa bagarre di Belo Horizonte tra Atletico Mineiro e Arsenal Sarandi. Le esasperate proteste della squadra argentina nei confronti dell’arbitro causarono il finimondo: botte da orbi, cariche della polizia brasiliana e quattro giocatori ospiti portati in questura.
Inevitabile la gogna mediatica della stampa internazionale, pronta a sollevare dubbi sulla capacità del movimento calcistico brasiliano di gestire un evento di massima importanza come i Mondiali del 2014.
La replica è andata in scena giovedì a Talcahuano, in Cile, al termine della gara tra il Huachipato e il Gremio, valida per l’ultima giornata della fase a gironi della Copa Libertadores.
Il match termina con un 1-1 che condanna i cileni all’eliminazione e qualifica gli ospiti agli ottavi di finale. I calciatori di casa prendono malissimo il verdetto finale e al triplice fischio dell’arbitro, forse spinti da qualche provocazione di troppo, vanno ad accerchiare il tecnico del Gremio, l’ex ct del Brasile Vanderlei Luxemburgo.
Da lì partono calci, pugni e inseguimenti. Una rissa di proporzioni gigantesche che coinvolge giocatori, dirigenti, raccattapalle e forze dell’ordine. Ecco le immagini:
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