Fabio Capello ha esportato in Inghilterra un nuovo modo di fare calcio. La sua visione di gioco affascina e convince al tempo stesso. Di questo sembrano essersene accorti anche in Russia. Atterrato questa mattina all’aereporto di Mosca, l’ex tecnico rossonero veniva accolto in un bagno di folla, gente sognante che tanto crede di poter germogliare le proprie speranze grazie all’asperienza di un allenatore così navigato. Fabio, dal canto suo, è lieto di essere tanto benvoluto. Capello non riesce a muovere nemmeno un passo che già una marea di tifosi lo accerchia a caccia di autografi. Nella lista dei 13 nomi scelti per sedere sulla panchina della Nazionale russa, lui è stato adocchiato come il numero uno in assoluto. Una gran bella riconoscenza questa, che siamo sicuri l’allenatore avrà senz’altro più che apprezzato.
Salvo complicanze dell’ultim’ora (formalmente evitabili), Fabio Capello sarà il nuovo commissario tecnico della Russia. I supporter non stanno più nella pelle. Ricordiamo che la fuga della notizia è stata confermata dal ministro dello Sport russo in persona, il signor Vitali Mutko che, onorato, ha speso parole di elogio per il tecnico italiano: “Potrebbe essere una buona opzione per la Nazionale russa perché sa vincere“. L’uomo avrebbe preferito che la decisione finale ricadesse su un cittì di nazionalità russa, ma ammette che l’idea di vedere Capello seduto sulla panchina lo alletta molto.
Una volta arrivato nella capitale, il tecnico è stato seguito a vista da Sergej Volkov, attaccante dell’Amkar. Entusiasta, il calciatore ha chiesto ed ottenuto l’autografo di Capello che, per l’occasione, decide di evitare accuratamente la sala Vip, mantenendo un profilo basso. Il centravanti interviene sul suo Twitter così: “Non ci credo che per primo ho incontrato Fabio Capello. Gli ho chiesto un autografo, non me lo ha rifiutato Don Fabio“. L’ex rossonero ha già manifestato la sua volontà ad allenare la Nazionale di Putin. I colloqui ufficiali avranno luogo solo a partire dalla nomina del nuovo presidente (viste le dimissioni di Sergei Fursenko a seguito del ko di Euro 2012, manifestazione poi vinta dalla Spagna contro l’Italia).