Arabia Saudita, calciatore arrestato per aver esibito i suoi tatuaggi

L’Arabia Saudita è notoriamente famosa per essere il paradiso fiscale di quei giocatori che decidono di terminare lì la propria carriera calcistica. Ma non sono tutte rose e fiori, ed è meglio che lo sappiano soprattutto quei calciatori (tanti in verità) che sono…tatuati.

Ne sa qualcosa Juan Pablo Pino, in forza al Nasr ed ex calciatore del Monaco, che è stato arrestato a Riad per aver mostrato in pubblico tatuaggi a sfondo religioso. Il calciatore, da sempre amante dei tatoo, ha le braccia ricoperte da disegni di ogni tipo, religiosi e non, e che non ha premura di nascondere. Evidentemente gli ambienti sauditi non hanno gradito e così, un pomeriggio, Pino, mentre  passeggiava con la moglie incinta in un centro commerciale, è stato fermato e portato via dagli agenti della Commissione per la Promozione della Virtù e Prevenzione del Vizio.  

C’è da dire che in Arabia Saudita l’esibizione dei tatuaggi è vietata, ma è probabile che sull’arresto abbia influito anche la loro connotazione religiosa. I media ritengono che la Commissione sia stata allertata dalle segnalazioni di numerose persone presenti nel centro commerciale che hanno mostrato indignazione per l’abbigliamento del calciatore.

La squadra ha diffuso un comunicato attribuito a Pino che si scusa per aver violato le leggi morali del paese, impegnandosi d’ora in poi ad indossare per sè, e anche per la moglie, un tipo di abbigliamento più rispettoso dei costumi morali dell’Arabia Saudita. Questo perchè, come dichiarato dai portavoce della Polizia morale: “Comunichiamo alle società che devono avvertire tutti i giocatori stranieri con tatuaggi, affinché li coprano prima di scendere in campo o di girare per le strade. Con magliette a maniche lunghe e pantaloni altrettanto lunghi, qualora detti tatuaggi fossero sulle gambe”.

Tuttavia, nonostante le scuse  e l’intervento della dirigenza societaria per “salvare” il giocatore, sembra che l’intenzione  di Pino a seguito dell’accaduto sia quella di lasciare il paese.

 

 

 

 

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