La questione relativa alla Serie A sospesa tiene banco in questo periodo. Certo, in piena emergenza Coronavirus tutti noi abbiamo questioni più importanti alle quali pensare, considerando il fatto che da poco meno di una settimana si parla senza troppi giri di parole di pandemia. Resta il fatto che gli appassionati di calcio hanno bisogno di momenti di svago e sapere in quale direzione stiano i vertici di questo sport in Italia in vista dei prossimi mesi.
Serie A sospesa: gli scenari ad oggi 16 marzo
In particolare, proviamo a capire quali siano i contenuti trapelati durante la conference call di quest’oggi a proposito del club di Serie A, perché al momento non c’è alcuna speranza di tornare gradualmente alla normalità a partire da aprile. E’ così, dunque, che il nuovo termine massimo da annotare sui nostri calendario sia quello del 9 maggio. Qualora non ci fossero le condizioni per riprendere nemmeno arrivati a quel punto, la sospensione definitiva del campionato sarebbe quasi certa, con possibile assegnazione del titolo alla Juventus:
“Una conference call per studiare il futuro della Serie A che deve fare i conti con l’emergenza Coronavirus. I club si sono riuniti e hanno stabilito come termine ultimo per riprendere il campionato la data del 9 maggio. Allo studio svariate ipotesi, tra queste anche quella di allungare tutti i contratti (calciatori, sponsorizzazioni e diritti televisivi) al 15 luglio tramite una deroga che coinvolga la norma delle regole Noif. Nei prossimi giorni le parti si aggiorneranno nuovamente per tracciare una linea anche in base ai dati della Protezione Civile e delle Istituzioni sulla pandemia Covid-19. Durante la conference call non è stato previsto lo stop definitivo al campionato. Mentre gli Europei dovrebbero slittare di un anno, così come chiederà la FIGC. Lavori in corso, la Serie A studia il futuro dinanzi ad un’emergenza di tutti i settori”.
Al momento nessuna decisione definitiva ed ufficiale sulla Serie A sospesa, è opportuno ricordarlo, ma quantomeno una strada intrapresa. Il fatto che le scadenze dei contratti possano essere derogate a metà luglio indica chiaramente che in pochi pensino alla conclusione della stagione entro fine giugno. Resta da monitorare costantemente il quadro della situazione sanitaria in Italia, ma anche in altri Paesi europei, sperando che l’emergenza possa rientrare nel più breve tempo possibile.
Allo stato attuale, infatti, per tutte le componenti non resta altro da fare che limitare i danni finanziari scaturiti dell’esplosione dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese.