Sono destinate a ricominciare le schermaglie tra Massimo Cellino e la Roma. Dopo le polemiche sullo 0-3 a tavolino inflitto al Cagliari nella gara di andata contro i giallorossi, il presidente rossoblu è tornato all’attacco.
Stavolta, la pietra dello scandalo è la decisione della Lega di rinviare a mercoledì 27 febbraio Roma-Cagliari, inzialmente prevista dal calendario per il 3 febbraio e già anticipata al 1° per l’indisponibilità dell’Olimpico, che dovrà ospitare la gara del Sei Nazioni di rugby tra Italia e Francia.
Il motivo del rinvio dell’incontro tra giallorossi e i sardi è chiaro: il 30 gennaio, solo due giorni prima del 1° febbraio, Totti e compagni saranno impegnati nel ritorno della semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. La squadra di Zeman, dunque, avrebbe dovuto giocare due partite in 48 ore.
Lo spostamento del match, però, è andato di traverso a Cellino, che ha espresso il suo disappunto in una lettera al presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta. “Un grave fatto che potrebbe falsare l’andamento del campionato”, si legge nel messaggio.
Il vulcanico presidente dei sardi spiega le sue ragioni: “Il Cagliari sarebbe costretto a una ulteriore e non gradita pausa di campionato (il 3 febbraio, n.d.r.), per poi dover affrontare un turno infrasettimanale in notturna (il 27/02, n.d.r.), con pesanti conseguenze fisiche ed economiche”.
Cellino, inoltre, lamenta la disparità di trattamento da parte della Lega tra la situazione in questione e quanto accaduto nel caso di Cagliari-Juventus, quando i rossoblu si videro negare la possibilità di giocare a Is Arenas e furono costretti a trasferirsi a Parma: “Abbiamo già espresso [..] la nostra protesta per la decisione, anche alla luce di quanto accaduto per l’indisponibilità dello stadio Is Arenas, che ci ha costretti a giocare la partita con la Juventus sul neutro di Parma”.
Per il patron del Cagliari la soluzione è “l’individuazione di un campo alternativo per Roma-Cagliari del 3 febbraio”.