La pazienza è finita. I tifosi della Roma scaricano Luis Enrique e la dirigenza. La sconfitta nel derby (la decima in questo campionato) ha definitivamente fatto crollare le speranze in un progetto, che non è mai decollato. Solo poche settimane fa in Curva Sud lo striscione “Mai schiavi del risultato” aveva “appoggiato” il nuovo corso di Trigoria, ma le ultime batoste hanno fatto cambiare idea.
Già ieri è partita la contestazione all’allenatore e ai dirigenti al termine della gara con la Lazio. Contestazione che oggi si è riversata e acuita nelle radio della Capitale giallorossa, che di fatto hanno invitato Luis Enrique a dare le dimissioni e hanno messo nel mirino anche Franco Baldini e Walter Sabatini. Soprattutto il direttore generale è salito sul banco degli imputati per aver scelto il tecnico asturiano ed essere l’artefice di questo fantomatico progetto, che ha deluso tutti.
Nel post gara Luis Enrique aveva detto:
“La regola del rigore più espulsione è un castigo troppo grande, ma non è per me il momento di parlare di questo. Non so però cosa ho fatto per meritare questa m…“.
La dichiarazione dell’allenatore spagnolo è stata rimandata al mittente dall’ambiente giallorosso che si è domandato cosa abbia fatto per perdere quasi la metà degli incontri del campionato, essere uscito nel preliminare di Europa League contro lo Slovan Bratislava (che nella fase a gironi ha fatto 1 punto) e aver perso nel match secco di Coppa Italia contro la Juventus per 3-0.
Come se non bastasse è di pochi minuti fa la notizia riguardo l’entità dell’infortunio occorso a Juan: quasi due mesi di stop. Stop che equivale alla fine anticipata della sua stagione. A questo punto, vista anche l’assenza di Burdisso, il contestato Kjaer sarà il titolare per le ultime 12 giornate che mancano a questo tormentato campionato.